lunedì 25 maggio 2009

LA FORMICA ATOMICA - Referendum e le rivoluzioni fallite all'alba

Teresa Faticoni
Referendum? No grazie. All’università ci insegnavano che uno dei massimi strumenti di democrazia in senso letterale, cioè potere del popolo, era proprio il referendum. E noi studenti ci credevamo, perchè se uno come Giuliano Amato te lo dice, te lo fa studiare e poi te lo chiede all’esame che fai, non ti fidi? Poi superati gli anni in cui le rivoluzioni sono possibili, ti rendi conto che sulla carta è tutto vero, nella realtà molte idee si corrompono. Vedi proprio la questione del referendum. Nella tornata referendaria del 1993 passarono a maggioranza due proposte abrogative di altrettante leggi dello Stato. Una riguardava l’abolizione del Ministero del turismo e dello spettacolo. L’altra servì a cambiare la legge elettorale in senso maggioritario. Prima ancora, nel 1987, era stata cancellata dal Paese l’energia nucleare. Ora, a conti fatti, al ministero del turismo ci hanno messo una rossa scosciata dal cognome molto milanese che sarebbe stata meglio a fare spettacolo. La legge elettorale l’hanno cambiata di nuovo sostituendola con un proporzionale risibile che non si è mai visto al mondo, e considerate le menti che l’hanno partorita non farà scuola nella scienza politica. Non a caso si chiama “porcellum”. E il nome viene dalla definizione che di essa ha dato il suo estensore Roberto Calderoli: «Una porcata». E il nucleare riprenderà quota dall’anno prossimo. Le domande sono due. Quando andiamo a votare per i referendum, ci dicono che la proposta porta la data di scadenza come le bottiglie di latte? Di più: se ci chiamano a scegliere come vorremmo fosse disciplinata una materia, e poi fanno come meglio loro conviene, che razza di democrazia è questa? Guarda ora quello che sta succedendo con Di Pietro, che prrima raccoglie le firme per un referendum (sempre leggi elettorali si parla) e poi lo disconosce. Ma sulla coerenza dell’ex magistrato nessuno punterebbe un centesimo. Visto che anche diritti e libertà come il divorzio e l’aborto sono stati decisi con la consultazione popolare, dobbiamo aspettarci un ritorno al regime? Passati i tempi dell’università, le rivoluzioni si perdono all’alba.

Nessun commento:

Posta un commento