domenica 24 maggio 2009

Il Comune si costruisce, non si scioglie

Irene Chinappi


BARTOLOMEO PELLEGRINO DAVANTI ALLA NUOVA CASA COMUNALE

Il profumo delle pareti imbiancate, i pavimenti immacolati, le porte ben oliate, l’odore fresco dei materiali. Tutto sa di nuovo nell’edificio che ieri sera è stato inaugurato dal senatore della Repubblica, Claudio Fazzone, dal sindaco Luigi Parisella e dal presidente della Provincia Armando Cusani a Fondi. È quel profumo che s’imprime nella mente e che fa pensare alle cose belle, pulite, nuove. Che fa pensare ai grandi cambiamenti, ai passi avanti. Che emoziona.
Il lavoro lo ha svolto la ditta Eugenio Ciotola in tempi rapidissimi (poco più di un anno) anche per non prolungare i disagi alla viabilità e all’estetica della città che un’opera di tale imponenza inevitabilmente provoca. Ma ogni cosa ha un prezzo. Quello della nuova casa comunale di Fondi è di quasi 17 milioni di euro. Mica bruscolini. Eppure non le casse comunali non ne risentono. Perché metà dell’importo è a carico del concessionario, la ditta Bartolomeo Pellegrino e un quarto ce lo ha messo la Regione Lazio. Appena il 25% resta a carico del Comune, che ha già avviato un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti.
Ma ecco come funziona. Quella che un tempo era piazza De Gasperi è diventata oggi uno spazio sfruttato in ogni dettaglio, disegnato per la prima volta dall’architetto di fama mondiale Paolo Portoghesi, e costruito per far crescere la città sotto diversi punti di vista. All’interno dell’edificio principale sono stati raggruppati tutti gli uffici pubblici che prima erano dislocati in vari luoghi della città. Di fronte alla casa comunale si apre una macroarea pedonale che va dal nuovo palazzo fino al castello e da qui alla piazza con le gradinate per spettacoli all’aperto, alle aree pedonali esistenti, «il tutto - si legge nella relazione generale al progetto dell’architetto Luisella Taviano - secondo una continuità tipologica e materica in sintonia con quanto già realizzato.» Sotto l’ampia piazza si nasconde, inoltre, il nuovo parcheggio interrato, che non solo risolverà il problema della sosta e consentirà un facile accesso all’area commerciale e storica della città, ma grazie all'incasso derivato dalla gestione di tutti i parcheggi cittadini (da parte dello stesso Pellegrino) metà dei lavori si pagheranno da sé. Per l’altra metà, invece, il comune ha fatto ricorso alla cassa depositi e prestiti. Su un lato della piazza, poi, sono sorti una serie di negozi con garage annessi. Un progetto, dunque, che guarda pure all’economia dei cittadini.
«L’intervento di riqualificazione di piazza De Gasperi e dell’ex campo sportivo San Francesco - prosegue la relazione - contribuirà al rilancio dell’immagine di Fondi come città d’arte e di cultura, recuperando la sua vocazione turistica e migliorando la “qualità della vita” in generale dotando la città di nuovi servizi per la collettività».
Commossi, ieri sera, Fazzone, Parisella e Cusani, hanno tagliato il nastro di quella che per mesi è stata (ed è ancora) un’opera anche criticata. Un gesto che ha assunto, davanti ai cittadini, un significato ancora più forte. Quello della crescita, della forza e delle speranze di una città che attende un verdetto importante dal governo, che potrebbe minare le radici della classe politica locale. La stessa che ieri ha presenziato il grande evento e che comunque, malgrado il peso opprimente dell’attesa, non ha smesso di guardare avanti. Il profumo di nuovo ha sopraffatto il pubblico presente. E non andrà via facilmente.

1 commento:

  1. Nel presente articolo si parla di cose Belle Pulite e Nuove.....a Fondi!
    E tutto questo come se bastasse una struttura nuova, e all'avanguardia, per cancellare, o far dimenticare, in un sol colpo, le enormi responsabilità, proprio di quelle persone che l'altro ieri tagliavano nastri, e che non sono certo estranei alla situazione truce, di stampo camorristico, che grava sulla città di Fondi.
    Sarà questa struttura a ridare dignità ad un'intera popoopolazione?
    Penso invece che anche i fondani siano stanchi e stufi di piegarsi a pantomime di questo tipo.
    Questa cosa mi fa pensare alla storia di quel Signore che andava sempre in giro con pantaloni ben stirati e puliti, indossando, peraltro, mutande luride da giorni..!!

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