venerdì 29 maggio 2009

LA FORMICA ATOMICA - L’afa e gli eucalipti

Lidano Grassucci
Mi dicono che abbattono gli eucalipti alla Q5. Ma cosa sono 'sti eucalipti? Già perché se ne è persa la memoria. Un albero che non è di questi posti ma è l’anima di questi posti: è grande, ma non fa un buon legno. Pure a bruciarlo non rende, non ci fai i mobili. Le foglie, però, hanno un odore di balsamo, poi è sempre verde. Mi ci nascondevo in mezzo a loro, stavano lungo le strade. I contadini miei, mio nonno Lidano, non li potevano vedere. “Non fao cresce niente”, diceva bestemmiando. Infatti tutto il pezzo di terra a ridosso di quella fila di alberi era come fosse sterile. Loro, gli alberi, si prendevano il loro spazio. Stavano lì, l’estate nei pomeriggi riuscivano, per via delle foglie fitte e piccole, a far movimento con un minimo filo d’aria, davano il senso di fresco nell’afa di luglio. Ho avuto sempre il difetto di non riuscire a dormire il pomeriggio, i miei cugini invece dormivano sereni. Due ore non passano mai e allora mi andavo nascondere in mezzo quegli alberi, anche salirci sopra era traditori, i rami si spezzavano senza preavviso. Ci ho passato intere estati insieme a quegli alberi che, se ci stavi sotto, ti rispettavano. Erano un po’ come i gatti, io amo i gatti, che non sono mai tuoi servi, al massimo amici alla pari. Così quegli alberi che, mi dicevano, venissero da lontano. Io, a dire il vero, me li sono trovati già belli grandi nel podere di nonna. Ora li tagliano, si incontrano di rado. Nonno Lidano sarebbe stato contento di questa pulizia, lui era anarchico ma penso avesse preso alla lettera quella storia che dicevano i preti: l’albero che non darà frutto verrà reciso. Ma io me li sono trovati questi alberi e mi piacciono, nel senso che mi davano l’odore di casa. Adesso li buttano giù, mi spiace, ma forse questo posto non era di noi degli eucalipti, forse questo posto è un altro posto e le nostre nostalgie sono l’amore per quel che siamo stati.
Adesso il pomeriggio dormo, intorno a casa non ci sono eucalipti e d’estate l’aria è ferma. Qualche volta sogno gli eucalipti.

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