sabato 25 aprile 2009

Poste, chiusure a singhiozzo

Teresa Faticoni
Chiusure arbitrarie e repentine degli uffici postali. La Slc Cgil insorge. È successo nei mesi scorsi a Campodimele dove si effettua solo il turno mattutino, a Itri dove si è chiuso per il turno pomeridiano, ad Aprilia 1 la stessa cosa, idem a Sezze 1. Una situazione che era stata prospettata in un incontro che l’azienda aveva tenuto con le parti sociali. In quella occasione si era convenuto che qualsiasi chiusura, qualsiasi problema, qualsiasi criticità (che Poste Italiane aveva imputato alle manutenzione e lavori di adeguamento) sarebbe stata preventivamente comunicata alle parti sociali prima di prendere qualsiasi provvedimento. Così non è stato. Le chiusure improvvise di solito si verificano nella seconda metà del mese, perché i primi quindici giorni di ogni mese sono quelli in cui ci sono scadenze e pensioni che mettono in fibrillazione uffici e personale. Ora la domanda è: giocano sul fatto che il personale è davvero insufficiente (in alcune zone periferiche di Latina la posta viene consegnata ogni 15 giorni) o hanno deciso di mettere in atto unilateralmente una riorganizzazione senza avvertire i sindacati? L’impressione è che i dipendenti, pressati nelle prime due settimane del mese, non riescano a farsi nemmeno un giorno di ferie, e l’azienda decide di gestire le ferie chiudendo gli uffici. Una soluzione che va contro le esigenze dell’utente- cliente e che mette in difficoltà anche il personale stesso. Una sola novità in positivo si registra: l’ufficio postale di Terracina Lido da monoturno diventerà a doppio turno. Ma se non c’è personale, come si fa a implementare le ore di lavoro e di servizio offerto ai cittadini? «Dissentiamo sull’ atteggiamento aziendale - dichiara Pino Sperandio, della segreteria della Slc Cgil - che ha incautamente eluso l’impegno assunto in fase di incontro con le rappresentanze sindacali unitarie, dove l’azienda assunse e sottoscrisse l’impegno a partecipare le chiusure comunicandone eventuali criticità». Da qui la categoria chiede di sospendere le chiusure ma anche un nuovo incontro urgente «per discutere ed approfondire tale tematica sulle reali motivazioni che impongono tali provvedimenti» chiude il rappresentante dei lavoratori.

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