Alessia Tomasini
Zaccheo come Capitan Findus ha condotto la sua nave in porto. Tenace e caparbio, superando ogni avvisaglia di maremoto e tempesta, il sindaco ha alzato le vele del progetto e lo ha fatto attraccare in Regione. Ieri in Comune è stato firmato il protocollo d'intesa che costituisce un passo in avanti nell'iter per la realizzazione dell’opera a Foceverde. Accanto a Zaccheo c’era il vice presidente della Regione, Esterino Montino, Bruno Astorre, assessore regionale per le infrastrutture, Raniero De Filippis, direttore del dipartimento regionale del territorio, il progettista Alberto Noli, l'assessore alle opere pubbliche del Comune Marino di Girolamo, i dirigenti e i tecnici del Comune e della Regione. «Sono certo - ha spiegato il sindaco di Latina - che entro la fine di questa consiliatura potrò vedere la posa della prima pietra di un’opera determinante per lo sviluppo economico e occupazionale non solo della città ma di tutta la provincia». Al centro dell’intervento la necessità imminente, per l’area costiera, di una riqualificazione urbanistica ed ambientale e della riorganizzazione degli insediamenti esistenti con la dotazione di servizi determinanti per dare sfogo alle aspirazioni turistiche del territorio. «Questo atto - ha spiegato Montino - dimostra come la Regione non abbia mai avuto preclusioni nei confronti di questa provincia verso la quale sono stati messi a disposizione strumenti e risorse che ne consentiranno la crescita». Il protocollo, che ribadisce quanto sottoscritto dalla Regione nel marzo 2007, rappresenta una marcia in più sulla tempistica e sulla burocrazia che il progetto si prepara ad affrontare. «Un ulteriore passo avanti - spiega il sindaco di Latina - verso un obiettivo di rivalutazione della nostra costa. Siamo consapevoli della complessità dell'obiettivo da raggiungere ma determinati ed incoraggiati da questa importante sinergia interistituzionale che oltre ogni steccato ci vede lavorare per un obiettivo comune di rilancio economico delle nostre realtà». I nodi da sciogliere a questo punto sono pochi. Tra questi primeggia l’inserimento dell’opera all’interno del piano dei porti e il via libera sulle aree di cui alcune sono di proprietà della Sogin. Zaccheo c’è, la Regione anche, forse si devono spazzare via solo alcuni pregiudizi e là dove c’è solo desolazione ci sarà un porto, cantieri navali e tanti turisti.
martedì 21 aprile 2009
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