venerdì 17 aprile 2009

L'ARCINORMALE - Elogio a chi si candida

Lidano Grassucci
Santoro in televisione critica i soccorsi in Abruzzo, ma lui non ha spostato neanche un mattone. Lo stesso vale per Vauro che fa il comunista con i soldi della capitalistissima Rai. Naturalmente entrambi hanno il diritto di criticare, di dirne di cotte e di crude, ma non con i soldi dello Stato. Abbiamo i rivoluzionari pagati dal governo. Dico questo perché questa gente che critica ma non fa è un mare. Ora ci sono le elezioni europee, provinciali e comunali, è tutto un coro di gente che attacca i candidati, che critica gli amministratori ma che, puntualmente, non si candida. Non mette la faccia. Siamo un paese dove nessuno si vuole compromettere, dove è meglio borbottare, ma non fare. I parlamentari sono ladri, prendono troppi soldi, poi se cerchi qualcuno disposto ad impegnarsi arrivano tante scuse.
Mi chiama un ragazzo di Latina scalo Fabrizio Porcari, è candidato alla provincia per il Pd, mi sottolinea che in molti lo hanno consigliato a desistere: “Guarda che ti bruci”.
Perché ci sono le provinciali o hanno aperto un forno? La logica è quella di non rischiare, di giocare sempre facile. Mi sembra la storiella che mi raccontava mamma sulla bicicletta: «un signore faceva sempre i complimenti a chi comperava una bicicletta nuova, aggiungendo che lui l’avrebbe comperata dopo così “quando la bicicletta tua sarà vecchia, la mia sarà nuova”». Con questo intendimento girò sempre a piedi.
Candidatevi, mettetevi in gioco, se avete idee raccontatele, difendetele, ma oltre a enunciarle fate. Criticare è facile, lavorare è fatica.
Vale nel lavoro, vale nella politica, vale nella vita.
Porcari e gli altri ragazzi che si mettono in gioco sono dei grandi in un mondo di nani.

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