Lidano Grassucci
Sono stato alla presentazione del candidato del centrosinistra alle provinciali. C’era lei, l’onorevole Sesa Amici, e i rappresentanti delle liste che la sostengono. C’erano i dirigenti del centrosinistra. Mentre stavo lì mi è venuta in mente una frase di Pietro Melograni: “questo paese ha bisogno di una opposizione”. Ragionamento ineccepibile, poi lui (era un programma de La7) precisava: “io comunque tra Berlusconi e Franceschini non ho dubbi sto con Berlusconi”.
Melograni è uno storico, uno che è stato iscritto al Pci, che si è innamorato dell’idea del partito liberale di massa del primo Berlusconi. Insomma è il classi intellettuale italiano che sta sempre al posto giusto, che capisce l’aria. Quando chiesero ai professori universitari italiani di giurare fedeltà al fascismo, in pochi “evitarono”, uno era Benedetto Croce ma rischiava poco o niente essendo il più grande filosofo italiano vivente.
Dico questo perché è sempre quel vizio italiano di spiegare le cose che non si fanno. Di capire prima quello che non è andato dopo che è accaduto.
Insomma gli italiani sono Cassandre postume. Siamo l’unico paese al mondo dove si prevedono i terremoti a sisma avvenuto.
Dico questo perché non è proprio facile fare opposizione, non è proprio facile scendere in campo con tutti contro. E questi hanno contro gli avversari, e ci mancasse altro, ma anche gli amici come Memmo Guidi. Dice, ma se lo sono cercato.
Certo ma comunque scendono in campo. Nulla mi lega al Pd per via di quel patto, per me innaturale, tra cattolici e comunisti. Quel cattocomunismo che da socialista giudico cosa scellerata. Ma mi rendo conto anche del coraggio dell’opposizione, è facile stare con chi vince, difficile perdere.
Non voglio fare Melograni, onore a Sesa Amici e a quelli della sua parte perché giocano la loro parte. Gli intellettuali spiegheranno, dal comodo delle loro poltrone, come dovevano fare. Sta di fatto che loro ci mettono la faccia.
Armando Cusani contro Sesa Amici, duello non alla pari, ma interessante. Altrimenti, i plebisciti che piacevano tanto al Duce degli italiani, a Stalin, a Castro e ai par loro. I democratici amano le sfide non gli assoli. Anche così si serve la libertà.
martedì 21 aprile 2009
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