venerdì 3 aprile 2009

Emergenza freddo: l’impegno di Croce rossa e Angeli custodi

A cura della classe VBS del Liceo Manzoni di Latina
Emergenza freddo, quante volte ne abbiamo sentito parlare in questo inverno così rigido? Talmente rigido che anche Latina, città conosciuta per il suo clima mite, ha registrato tragedie legate alla bassa temperatura e al degrado in cui vivono alcune persone. Barboni, clochard, comunque li si voglia chiamare sono esseri umani che hanno diritto a una vita con il minimo garantito. Missione non facile per chi accetta il compito di provvedere all’accoglienza notturna. Si tratta di persone che hanno spesso hanno perso ogni contatto con la realtà, alle quali bisogna insegnare di nuovo a dormire in un letto e a rispettare le regole più elementari dell’igiene. In molti potrebbero tirarsi indietro di fronte a queste oggettivamente difficili situazioni: non è stato così per gli Angeli custodi e per la Croce rossa provinciale che hanno raccolto l’invito ad intervenire lanciato dal prefetto di Latina, Bruno Frattasi, a seguito della morte di due senzatetto a causa del freddo intenso. Presso la sede della Croce rossa, in via Ezio a Latina, sono state quindi allestite alcune tende riscaldate con posti letto a disposizione, mentre gli Angeli hanno battuto ogni centimetro di Latina e dintorni per raccogliere persone disperate, con una vita ai margini della sopravvivenza. Un’esperienza raccontata davanti le telecamere de Il Fatto del giorno - condotto da Maurizio Bernardi e Maria Corsetti - da Lisa Coletto, coordinatore dell’emergenza freddo della CRI di Latina, e Lorenzo Munari, studente del VBS e pioniere di Croce Rossa. 28 anni, laureanda in giurisprudenza, Lisa lavora ogni giorno presso il bar della sua famiglia. Ma, quando stacca, la corsa è verso le tende della Croce rossa. Sì, perché la prima cosa da chiarire è che essere volontari di Croce rossa non è il passatempo di qualche pomeriggio, ma un impegno serissimo che richiede preparazione e un impegno notevole. Lo sa bene anche Lorenzo che, nonostante stia preparando l’esame di maturità, ha trovato durante l’inverno tre ore quasi ogni sera per fare assistenza nelle tende. «Non è stato facile all’inizio – racconta Lisa – quando ti trovi a dover gestire una situazione fatta di persone di diversa nazionalità e cultura. E che comunque hanno anche dimenticato alcune regole del vivere. Ma, superato il momento iniziale, abbiamo visto come queste persone ritrovavano motivazioni e dignità, voglia di curarsi, di stare meglio. Oggi che quell’esperienza è finita, ricordiamo che si trattava di un provvedimento preso in condizioni di particolare necessità e urgenza, sentiamo più che mai il bisogno che all’interno della città ci sia un dormitorio. So che l’iter per realizzarlo è in atto e mi auguro che al più presto ci sia il taglio del nastro. Desidero infine ricordare – ha concluso Lisa Coletto – tutte le realtà che hanno collaborato e che sono, oltre alla Croce rossa e agli Angeli custodi, gli Scout, la Caritas, la Protezione Civile e la Misericordia

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