venerdì 3 aprile 2009

Teatro Cafaro - La nostra vita, scandita da due presenze

Luisa Guarino
Prosegue a pieno ritmo presso il Palazzo della cultura di Latina la rassegna “La scena obliqua” di “Sentieri d’ascolto”, in programma dal 31 marzo a domani, sabato 4 aprile. Dopo l’esordio con “Animenere”, il satirico e corrosivo racconto dei nefasti fasti della famiglia Belmondo, diretto e interpretato da Alfonso Santagata della compagnia Katzenmacher, il cartellone è proseguito ieri sera con “La canzone degli fp e degli im” di Elsa Morante, rappresentata dal Teatro delle Albe Questa sera alle 21 il Teatro Cafaro ospiterà “Sotto l’ombrello, accanto al bastone” del Club Teatro-Rem & Cap Proposte, scritto e diretto da Riccardo Caporossi e interpretato dallo stesso Caporossi insieme a Vincenzo Preziosa. Il biglietto d’ingresso costa 7 euro, ma esiste anche un’eccezionale formula abbonamento ai quattro spettacoli in cartellone al prezzo di 12 euro. Per le informazioni, il botteghino risponde allo 0773.652642. Ombrello e bastone sono due oggetti che accompagnano la nostra esistenza. E come tutte le cose che affiancano la nostra vita - si legge nella scheda di presentazione -, li lasciamo per ritrovarli nel bisogno quotidiano. Si ricevono come un dono, senza farci caso. Solo un caso riconosciamo: quello della necessità, di ripararsi e di sorreggersi, a volte l’uno e l’altro. Con il loro aiuto costruiamo immagini che passano fugacemente di fronte ai nostri occhi distratti. A volte questi oggetti sono un ingombro, ci danno fastidio; la mancanza di considerazione impoverisce la sensazione di vivere. “Sotto l’ombrello porti i ricordi, accanto al bastone li ricordi”. Lo spettacolo, prodotto nel 2009, prende spunto dalla pubblicazione con lo stesso titolo, edizione Titivillus 2008, con scritti e disegni di Riccardo Caporossi. Nell’opera c’è anche una critica alla nostra società mediatica e alle immagini illusorie da cui siamo sommersi, in cui il teatro può essere il luogo dove le immagini che ci portiamo dentro e accendono la nostra fantasia possono farci ritrovare la nostra identità e la nostra libertà.
Parallelamente alle rappresentazioni, proseguono ogni pomeriggio dalle 17 alle 20 (non nella sala conferenze come in un primo tempo indicato ma nella saletta sita al piano terra, ingresso Viale Umberto I, alla destra del botteghino), le proiezioni video degli spettacoli delle compagnie che hanno fatto la storia del teatro d’innovazione in Italia: ingresso libero. Mercoledì 1° aprile sono stati proiettati il sempre geniale “Amleto” di Carmelo Bene del 1974 e “Totò, principe di Danimarca” del ’98, di Leo de Berardinis, un po’ ridondante e prolisso, sia per la durata sia per la tanta carne al fuoco. Ieri è stata la volta di “Genet a Tangeri” di Federico Tiezzi, dei Magazzini criminali, realizzato nell’84, e di “Descrizione di una battaglia” dell’88 di Giorgio Barberio Corsetti, La Gaia Scienza. Si proseguirà oggi con “Tragedia Endogonidia” (2002-2006), della Societas Raffaello Sanzio. Mentre domani le proiezioni video si concluderanno con una full immersion nel teatro di Carmelo Bene: “Riccardo III” del ’77 e “Quattro diversi modi di morire in versi” del 1974.

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