lunedì 13 aprile 2009

APRILIA - Candidature, nel Pdl inizia il countdown

Carmen Porcelli
Non resta che scegliere tra il Pdl in corsa solitaria, oppure no. Se ad Aprilia è il caso, ancora, di insistere nel voler a tutti costi ricostruire un’alleanza con l’Udc, oppure no. E tutto ciò, tutto questo lavorio, neanche di diplomazie ma di vertice, ha un’unica variabile. Una x, una sola, dalla quale dipende ben più del semplice risultato che uscirà dalle urne il 7 giugno. Pesi e misure non contano, qua passa tutto per un nome quello di Ilaria Bencivenni, esponente dell’Alleanza nazionale che fu. Sarebbe comunque così? sarebbe comunque un nome a fare la coalizione? Nessuno è pronto scommettere.
La rossa pasionaria di An è condizione imprescindibile all’interno del Pdl, il nome che anche dall’alto della coalizione è condizione essenziale dello stesso Pdl. Insomma o Bencivenni o non se ne fa nulla. O si è fuori dal Pdl.
Arriva così la giornata fatidica per il Popolo delle Libertà: due candidature, quella espressione di An, Ilaria Bencivenni per l’appunto, quella dell’ex azzurro Nello Romualdi capogruppo uscente di Forza Italia e tra i firmatari della sfiducia a Santangelo, saranno sul tavolo dei provinciali quest’oggi in vista della chiusura della quadra sulla candidatura a sindaco. Fuori gara c’è anche Giorgio Nardin, il candidato dell’Udc spesso sovrapposto a Roberto Cotterli, nell’eventualità di una riappacificazione con il Pdl. Entrambe le candidature, però, sono state criticate all’interno del nuovo soggetto politico, bollate come vecchie e simbolo di una politica che si è rivelata fallimentare. Il tempo insegna però che tutto può rientrare: una dimostrazione è lo stesso caso Bencivenni, aspramente criticata nel suo partito nei tempi passati, ora invece che dalla sua c’è il ministro Matteoli addirittura caldeggiata. Lo stesso dicasi per i detrattori dell’alleanza con l’Udc, oppure del rientro dei cosiddetti transfughi: per i primi, non c’è problema, con la candidatura di Ilaria Bencivenni si sistemerebbe tutto e tutti - del resto si vota anche per le provinciali e i voti dell’armata Udc fanno gola anche a Cusani - per i secondi, nessun problema, l’importante è che non vengano inseriti nella lista del Pdl. Poi possono anche formare liste di appoggio.
Tramonta per sempre, dunque, l’ipotesi di una candidatura della società civile. Così all’inizio sembravano volere un po’ ovunque, da destra a sinistra. Basta con la politica, la gente è stufa si diceva, puntiamo al nuovo. I Socialisti hanno scelto D’Alessio, il centrodestra ha scartato per ovvie questioni il candidato estranei all’agone politico e il centrosinistra prova la carta delle primarie. Sarà poi vero che la società civile garantisce ciò che altri non possono. In politica è vera una cosa: non si butta via mai niente.

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