lunedì 9 marzo 2009

Un dedalo favoloso e pieno di sorprese

Alessia Tomasini

Cinque anni di “Il Territorio”. Solo a scrivere questo numero l’effetto è stranissimo. Ricordo ancora il primo giorno, quello in cui l’idea era un’ipotesi. Quello in cui mi è stato proposto di accettare una sfida da Lidano Grassucci e Marco Picca. Ricordo la serietà con cui l’impresa è nata dalla volontà di un gruppo di persone che, nel loro piccolo, volevano e vogliono ancora, cambiare il mondo. Dopo cinque anni nulla di tutto questo è cambiato. Siamo più vecchi, ma siamo più maturi, più pronti ad accettare nuove sfide. Quello che mi piace ricordare di questa esperienza, per molti forse poco rilevante ma per me determinante, è il percorso. Quello che ha portato alla creazione di una squadra di ragazzi, di professionisti, che stanno investendo ne Il Nuovo Territorio tempo, ambizioni, aspettative. E’ facile? No, è difficile. Per questo quando qualcuno mi chiede perché ho fatto questa scelta rispondo: perché se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, altrimenti non ci sarebbe più nessuno da invidiare, detestare, sospettare. Perché la squadra che scrive su queste colonne ha carattere, voglia di fare, grinta e non la cambierei, con tutti i suoi difetti, per nessun’altra al mondo fatta eccezione per quella de Il Corriere del Sera. Perché mi piace scrivere di politica e spero che a qualcuno dei lettori piaccia leggerne. Perché in questo viaggio tante persone sono arrivate, molte se ne sono andate ma la differenza l’hanno sempre fatta quelli che sono rimasti. Perché fare impresa è cosa per tutti, portarla al traguardo è cosa per pochi e permettetemi un po’ di superbia spero di essere qui ancora quando il cuore de Il Territorio, direttore, giornalisti, editori, taglieranno quel traguardo. Scegliere Il Nuovo Territorio è come entrare in un labirinto. Un favoloso dedalo, pieno di sorprese a ogni svolta. Al centro c'è l'obiettivo, il premio, la gioia che attendiamo. Il problema è: come arrivarci? Il fatto che tutti i giorni ci poniamo questa domanda è forse lo stimolo più bello ad una crescita cui non saprei rinunciare.

Nessun commento:

Posta un commento