lunedì 9 marzo 2009

TERRACINA - Pd in piazza e la maggioranza si ricompatta

Francesco Avena
Il Pd in piazza e la maggioranza in assemblea. La sensazione più diffusa sia tra gli esponenti della maggioranza che dell’opposizione, è che le recenti vicende giudiziarie che hanno investito il Comune di Terracina dopo il suicidio del segretario generale Marino Martino, abbiano finito per rimettere insieme i cocci di un governo che sembrava al capolinea. Stasera un’importante riunione di maggioranza definirà le posizioni dei partiti nell’amministrazione, anche se l’incontro tra consiglieri e assessori verterà soprattutto intorno al bilancio. È tempo di fare i conti e tirare le somme: voci di corridoio parlano di esponenti di An pronti a consegnare un documento politico al sindaco per estromettere i repubblicani. Forza Italia sembrerebbe divisa sul da farsi, tra chi come Pietro Serra preme per un proseguimento senza il Pri, e chi invece preferirebbe mantenere le cose come stanno, con Masci assessore al bilancio oltre che vicesindaco. Da parte loro, i repubblicani sarebbero tornati sui propri passi dopo l’ultimatum lanciato a Nardi sul suo operato. Voci che saranno confermate o smentite, ma che testimoniano di una maggioranza pacificata solo in superficie. Sarà importante comprendere come la maggioranza risponderà alla prima esposizione di un bilancio che dovrà fare i conti con questioni non più rimandabili: debiti nei confronti di una lunga lista di creditori, terzo settore, Terracina Ambiente, rimborsi Tarsu, factoring che avrebbero dovuto costituire la salvezza economica della città e di cui sono tramontate le speranze. Difficoltà economiche e politiche: il faccia a faccia tra assessori e consiglieri con il sindaco Nardi sarà il punto di una nuova ripartenza, oppure il nuovo boccone amaro da digerire per gli schieramenti politici che si combattono all’interno della maggioranza. Ma che dovranno, tuttavia, scendere a compromessi per salvare numeri e stabilità di governo. In molti hanno già condannato Nardi e la sua amministrazione. Sono quasi mille le persone che ieri, hanno sottoscritto la propria firma al testo della mozione di sfiducia al sindaco. Un atto simbolico, ovviamente. «Ma dal significato politico notevole - ha affermato il segretario del Pd Di Tommaso -. Non ci sono i numeri per portare in consiglio la mozione di sfiducia, la maggioranza resta al suo posto. Ma se i politici al governo non hanno la volontà per sfiduciare, non è detto che l’elettorato la pensi allo stesso modo». L’obiettivo della raccolta firme è il raggiungimento di sottoscrizioni per buona parte delle migliaia di persone che hanno diritto di voto. Così facendo, se l’iniziativa raggiungerà gli esiti desiderati dal Pd, si comunicherà ai politici locali il pensiero dei cittadini. Ed è difficile non tener conto della vox populi, che ieri si è dichiarata al Pd preoccupata per la gestione amministrativa terracinese. Sul fronte della cronaca, oggi inizia una nuova settimana d’indagini per gli inquirenti. Dopo aver ascoltato i revisori dei conti degli anni passati, è la volta di altri dipendenti comunali. La gestione contabile dell’ente resta al centro delle ricerche dei carabinieri.

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