lunedì 9 marzo 2009

LA FORMICA ROSSA - Quello che non vorrei mai aver scritto, ma tanto dovevo

Teresa Faticoni



Il Territorio cresce ma non invecchia. Anzi. È più vivace che mai, alla faccia di tutte le cassandre che prevedono (o augurano) la nostra fine un giorno sì e l’altro pure. Lavorare al Territorio è come avere uno stemma di famiglia, un marchio di fabbrica, di quelli iso qualche numero. “Piacere, Teresa Faticoni del Territorio”. E mai, nemmeno una volta, l’interlocutore rimane indifferente. Chi ci dice di continuare così perché siamo gli unici a dire le cose come stanno, che vanno bene solo se sono quelle che dicono loro; chi ci accusa di scrivere fregnacce ma poi la mattina freme per vedere quali sono le fregnacce del giorno; chi ci stima per quello che raccontiamo; chi ci vorrebbe alla graticola per quello che raccontiamo; qualcuno ci riempie di parolacce; qualcun altro ci sfotte. E noi continuiamo a far questo giornale, ognuno con il proprio stile. Qua si impara e molto: impara soprattutto chi scrive senza la pretesa di insegnare a chi legge. Un merito va attribuito a Grassucci che guida questo caravanserraglio: ha realizzato un piccolo “terzo luogo” della partecipazione. Condividiamo un’idea di stampa libera. Contro le miserie di chi pensa piccolo e basta, noi pensiamo che anche il piccolo può essere una cosa grandiosa. Cresceremo ancora, questa è una promessa e una minaccia. E continueremo a esprimere le nostre opinioni indipendenti, indipendentemente da tutto.

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