giovedì 19 marzo 2009

TERRACINA - Giunta, Pd: «Pezze a colori»

Francesco Avena
L’azzeramento delle deleghe e l’ennesimo rimpasto in giunta significa solo «mettere una pezza, lasciando i problemi irrisolti e continuando a tirare avanti con grave danno per Terracina. Evidente l’incapacità del governo a trovare la necessaria coesione politica per affrontare i problemi». Il Pd non crede alla soluzione operata dal sindaco Stefano Nardi per tentare di salvare la sua maggioranza. Che resta «afflitta da una malattia inguaribile». Ormai è stato riconosciuto: a parere della maggioranza era Giuliano Masci l’autore di tutti i mali politici terracinesi. Fatto fuori lui, l’azione amministrativa può ripartire da una giunta che cambia poco. Vittorio Simonelli, assessore al bilancio nel 2006, farà il vicesindaco dopo la cacciata di Masci. La delega all’ambiente è stata consegnata a un esterno, Filippo Pernarella. Il bilancio sarà posto nelle mani di un tecnico cui spetterà il difficile compito di redigere un piano di rientro che possa ridare fiato alle finanze. Servirebbe un miracolo per mantenere a galla un bilancio sull’orlo del dissesto, che tra l’altro fa grande affidamento su entrate da Suap in variante su cui la Regione Lazio deve ancora pronunciarsi. La nuova giunta riparte da dove aveva finito, nell’impossibilità della maggioranza di portare avanti i lavori del consiglio comunale. Due anni e mezzo di mandato, sei assessori e un presidente del consiglio destituiti, un assessore che ha abbandonato la squadra, il CdA della Terracina Ambiente dimissionario, «un’agenda da guinness dei primati» ironizza il Pd.

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