mercoledì 4 marzo 2009

Sale la febbre bianca

Maria Corsetti

Il termometro scende, la neve scende, i campi di sci sono immacolati: è in questi momenti che sale la febbre bianca. Sfidando le previsioni che vedevano nel futuro più prossimo il deserto sulle Alpi e clima da Maldive tra gli Appennini, l’inverno 2009 si è dimostrato generosissimo con chi non ha mai smesso di sognare quando si partiva agguerriti il venerdì sera con certi sci che per girare ci voleva il servosterzo. Arriva la rivincita di tutti quelli che ci hanno creduto in questi anni avari di neve. Certo, non c’è più quel sapore da pionieri che contraddistingueva gli sciatori pontini degli anni ’70: ragazzi che crescevano in una delle città più soleggiate d’Italia, affacciata sul mare e dove quando fa freddo tutti si guardano con un certo sgomento; eppure quei ragazzi si alzavano la mattina alle quattro per partire a bordo di un pullman con il panino dentro lo zaino. Una giornata senza tregua a fare le file allo skilift e poi di nuovo sul pullman stanchi all’inverosimile e cotti dal sole. Di quella domenica se ne parlava durante tutta la settimana, quando in televisione c’erano Gustavo Thoeni e Pierino Gross non c’era partita di calcio che teneva.

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