lunedì 2 marzo 2009

Meno pianti più urli

Maria Corsetti

Meno pianti più urli: non sarà il massimo ma è preferibile vedere una persona che si incazza a una che gronda lacrime senza pudore. Purtroppo ci vorrà moltissimo per scardinare questa seconda abitudine, diretto derivato delle dottrine che predicano lo sfogo liberatorio di fronte al mondo. Una volta di certe cose – non solo dei peccati, ma anche delle ferite dell’anima – si parlava con il confessore. Bisbigliando attraverso una grata, protetti dal silenzio della chiesa, ci si poteva anche permettere il cedimento. Oggi sono tutti diventati di un pesante intollerabile, che come hanno un problema devono scaricarlo addosso agli altri. Ma è normale tornare a casa dopo una giornata di lavoro, dopo aver fatto la fila alle poste per pagare le bollette, dopo aver portato la macchina dal meccanico perché qualcosa non va, dopo aver risposto a mille telefonate, tornare a casa, dicevo, accendere la tv e vedere qualcuno che piange? No, non è normale. É insopportabile. Vuoi mettere, invece, quando torni che piove e il parcheggio più vicino è a 250 metri e non hai l’ombrello, per di più proprio quel giorno hai deciso di indossare uno spolverino di camoscio che basta una goccia d’acqua per macchiarlo, vuoi mettere che torni a casa, accendi la tv e c’è uno che si incazza a morte? Come Maria de Filippi ad Amici? E dice la cosa più vera: “non illudiamo questi ragazzi, se valgono premiamoli, ma se non hanno possibilità di fare carriera diciamoglielo chiaro e tondo di guardare altrove per il loro futuro”. I ragazzi ci rimarranno male e apriranno le fontane dei condotti lacrimali (speriamo a telecamere spente) però noi come ci sentiamo solidali con la sfuriata di Maria.

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