giovedì 19 marzo 2009

LATINA - Colpo da Manzo, tana ai rapinatori

Daniela Bianconi
Rapinatori violenti. Banditi armati fino ai denti pronti a mettere le mani sul bottino, ma anche a picchiare chiunque cerchi di frapporsi tra loro e il denaro. La loro carriera ha subito una pesante battuta d'arresto e a sventolare la bandiera a scacchi per indicare la fine della loro corsa sono stati gli agenti della Squadra Mobile di Latina. Gli uomini della sezione specializzata nei reati contro il patrimonio sono riusciti a raccogliere elementi tali da inchiodare i due rapinatori. Mercoledì il sostituto procuratore titolare dell'inchiesta Luigia Spinelli ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di un 20enne di Latina e di un 33 enne anche lui residenti nel capoluogo pontino. I due, volti noti negli archivi della polizia, sono stati indagati per i reati di rapina aggravata, detenzione e porto illegale di un fucile a canne mozze e di una pistola in concorso tra loro. Sono loro, secondo gli inquirenti due delle quattro persone che componevano il commando che l'11 dicembre del 2007 rapinarono l'attività Manzo Riscaldamento in via Epitaffio. Erano da poco passate le 18 quando due uomini a volto coperto fecero irruzione nell'azienda specializzata in componenti idroelettrici. Davanti alla reazione del titolare, che provò a resistere all'azione, uno dei due malviventi prese il fucile e colpì l'imprenditore al volto. Nell'assurda dinamica partì un colpo, che raggiunse la parete del negozio. Fortunatamente nessuno dei clienti che in quel momento erano presenti rimase ferito. Dopo aver arraffato un bottino che sfiorò i 9 mila euro, i malviventi salirono su una Fiat Uno, dove ad attenderli c'erano presumibilmente altri due complici. In un attimo si sono allontanati in direzione del centro. Immediata scattò la segnalazione alla centrale operativa del 113 e si attuarono anche gli uomini della Squadra Mobile. Scattò una vera e propria caccia all'uomo, mentre Emilio Manzo, sotto choc per l'accaduto, fu accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale Goretti di Latina. L'auto fu ritrovata in via Monte San Gennaro, nel quartiere Gionchetto. La macchina era stata rubata poco prima a Latina. L'auto, fu recuperata dai carabinieri, era stata sottratta ad una donna del capoluogo pontino nei pressi di Piazza della Libertà. Le successive indagini degli inquirenti permisero di arrivare ad una svolta importante. Determinanti per arrivare a risalire agli autori del colpo furono da un lato la stessa testimonianza della vittima, dall'altra le immagini che erano state filmate dalle telecamere di cui era dotata la ditta di riscaldamenti. Tassello dopo tassello gli agenti hanno ricomposto il mosaico e sono arrivati ad identificare i due banditi. Un altro particolare da non sottovalutare è l'abbigliamento che avevano i due banditi. A tradirli anche i jeans e la maglia che indossavano durante la rapina. Infine, ma non per ordine di importanza c'è anche da considerare la macchina. Sulla Fiat Uno la polizia scientifica ha svolto un attento sopralluogo che ha permesso di portare a galla alcuni elementi fondamentali. Tracce biologiche che comparate con gli archivi a disposizione delle forze dell'ordine hanno fatto la differenza proprio perché i due malviventi avevano già prestato volto e mani ad altri colpi.

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