domenica 22 marzo 2009

Cattivik - L’orto in casa, Michelle docet

Maria Corsetti
L’avevo detto io che d’estate sul balcone non può mancare una pianta di basilico. E, se possibile, anche di salvia e rosmarino. Se poi uno è furbo si fa la siepe di alloro. Invece no, tutti a fare gli esotici con i tronchetti della felicità. Certi terrazzi che io mi ci sarei piantata la vigna sprecati con inutilissime kenzie o, peggio ancora, con foreste di chigas. Neanche una pianta di limoni, che un limone dentro casa serve sempre. Ma adesso che la lady Obama s’è fatto l’orto alla Casa Bianca tutti a dire che ce l’hanno anche loro. Non è vero. Fino a ieri si vergognavano anche di averceli in frigo i pomodori, figuriamoci se li dichiaravano in veranda. Però la super Michelle è troppo elegante per non essere imitata. Allora si prende in prestito la crisi e, con la schicchissima scusa di risparmiare sull’insalata, si parte all’acquisto di sementi e rastrelli. Così ci si sente più sicuri di quello che si porta in tavola. É ecologico, dicono. A patto di tenere il pastore tedesco alla larga dalla piantagione.

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