domenica 22 marzo 2009

Con Emanuele ballerino la Repubblica è salva

Sergio Corsetti
I repubblicani italiani possono stare tranquilli. Molto tranquilli. Se l’erede al trono è quello che spopola in Tv, in Ballando sotto le stelle, i timori per un eventuale ritorno della monarchia sono completamente infondati. E, soprattutto, innocui. Ce l’avete presente un sabato sera di quelli tipici super mosci? Quello da famiglia riunita al gran completo sbadigliando davanti al tubo catodico? O quella che vede i “meno impegnati sentimentalmente” soli soletti per motivi vari: amante in viaggio d’affari a Parigi o a San Pietroburgo, o partner nella più classica delle occasioni impegnato/a con il legittimo/a consorte o fidanzato/a in una pizza fuori porta o in giro per locali nel centro di Latina? A questa povera anima non resta che ubriacarsi in qualche pub, ma fa male alla salute, oppure sedarsi con una buona trasmissione leggera, simpatica e che non susciti pensieri. Allora va benissimo Ballando sotto le stelle. La trasmissione è ormai un cult; seguita da milioni di telespettatori. Sulla pista centrale sono passati tanti personaggi famosi che da pezzi di marmo, da veri manici di scopa, sono diventati degli snodati Fred Astaire, dei provetti ballerini capaci di effettuare tutti i passi e seguire i ritmi più complicati. Emanule Filiberto rappresenta l’icona classica della trasmissione: da imbranato a quasi virtuoso. Comunque “il principe” è riuscito a conquistare per simpatia il grande pubblico. La sua parlata strascicata è diventata familiare ai tanti, quasi amata, così come i suoi modi gentili ed educati. Peccato per lui che torni alla mente sempre la progenie, quei Savoia capaci di chiedere il risarcimento per i beni legittimamente confiscati dallo Stato italiano o, ancora peggio, agli episodi legati al padre (uccisione di un giovane in Corsica). La Repubblica, ad ogni buon conto, è consolidata e salva.

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