mercoledì 4 marzo 2009

Aeroporto, è Cai pontina

Andrea Apruzzese

Una società partecipata per l'aeroporto di Latina. È questa la proposta che sarà mercoledì prossimo, 11 marzo, sul tavolo del dibattito in Consiglio comunale, per reiterare la richiesta del territorio di rendere commerciale lo scalo militare “Comani” di Latina Scalo. L'idea non è peraltro nuova, anche se in questi ultimi mesi non era più balzata agli onori della cronaca. La stessa provincia di Frosinone aveva già creato, alcuni anni fa, una analoga società, finalizzata all'ottenimento di uno scalo aeroportuale. Ora Provincia e Comune di Latina, insieme ad altri enti o associazioni di categoria interessate, intendono creare la società, per tornare alla carica, chiedendo una infrastruttura che possa portare sviluppo al territorio. Già questa mattina il sindaco, Vincenzo Zaccheo, e il vice presidente della Provincia, Salvatore De Monaco, si incontreranno per mettere a punto gli ultimi particolari e per predisporre le eventuali, necessarie modifiche all'ordine del giorno che sarà discusso mercoledì in Consiglio comunale. Un documento peraltro anch'esso datato, emerso dopo la seduta straordinaria congiunta dei Consigli comunale e provinciale del 3 dicembre 2007, ed avente ad oggetto la “possibilità che sull'area del Comani e sulle relative fasce territoriali di protezione possa darsi seguito alla conversione a scalo aeroportuale a destinazione civile e commerciale”. Le istituzioni hanno quindi ripreso a muoversi, e lo stesso De Monaco, che non più tardi di dieci giorni fa, con una propria nota, era tornato a definire sbagliata la scelta di Viterbo e a confermare le caratteristiche positive di Latina, ricorda che al ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, sarà chiesto di rivedere la decisione che aveva portato lo scalo nella Tuscia. «Abbiamo già contattato Matteoli – spiega De Monaco – per sottoporgli la questione e per farlo riflettere sulla scellerata scelta di Viterbo. Al ministro (che domenica sarà a Latina per il congresso provinciale di Alleanza Nazionale, ndr) proporremo la trasformazione del “Comani” da militare a commerciale, visto che abbiamo già le infrastrutture di collegamento, come la ferrovia che unisce Roma a Napoli, posta accanto all'aeroporto, l'Intermodale, e la nuova viabilità, promessaci dalla Regione Lazio. Per realizzare le infrastrutture di collegamento tra Viterbo e Roma, invece, il Governo dovrà impegnare 1 miliardo e mezzo di euro. La stessa pista dello scalo è inoltre già pronta, e, se necessario, può anche essere ulteriormente allungata di circa 800 metri. Non c'è una competizione con Viterbo, ma le nostre carte sono indubbiamente valide da un punto di vista tecnico». Se l'ente di via Costa da tempo aveva messo sul piatto anche la possibilità di accollarsi le spese per un eventuale trasferimento della scuola di volo militare del “Comani”, ora le istituzioni dovranno correre per recuperare il tempo perduto, dato che la stessa Provincia di Frosinone ha presentato il 5 giugno 2008 in Regione un progetto di fattibilità per lo scalo sul proprio territorio, approvato nella Finanziaria della Pisana. Non è peraltro da escludere anche una sinergia tra le due province per uno scalo che possa servire l'intero basso Lazio, in particolare per le merci e quindi per gli aerei cargo, tema che fu discusso dai due presidenti anche in un incontro svoltosi nel capoluogo ciociaro un anno e mezzo fa.

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