mercoledì 4 marzo 2009

Cusani accelera in consensi

Alessia Tomasini

Sono trascorsi cinque anni da quella sera in cui nella federazione di Alleanza nazionale la Casa della libertà aveva visto tremare i propri infissi. Era il 2004 quando Claudio Fazzone, leader di Forza Italia, aveva deciso di imporre e di imporsi contro tutti e tutto. Era il momento in cui il centrodestra sceglieva Armando Cusani come futuro presidente della Provincia di Latina. A sessanta mesi di distanza la scena si ripete ma con modi e tempi completamente diversi. Il presidente della Provincia è cresciuto, si è accreditato politicamente e si è dimostrato un amministratore attento. A dirlo sono i numeri, quelli che emergono dall’analisi effettuata in esclusiva per Affaritaliani.it da Ekma con “Monitor Provincia” sul gradimento dei presidenti di Provincia. I primi sette posti della classifica sono tutti occupati dai neo-eletti in Sicilia, tutti di centrodestra. Apre la top Giuseppe Castiglione, presidente della provincia di Catania al 74,8%, al secondo posto Nanni Ricevuto di Messina al 72,4%, e terzo Nicola Bono di Siracusa al 68,5%. Cusani ha segnato tra il primo e il secondo semestre 2008 un’accelerata di consensi che lo portano a rosicchiare 15 posizioni passando dal 36esimo posto al 21esimo con un indice di gradimento del +4,3% (dal 54,6% al 58,9%). A premiare il presidente della Provincia uscente è la gestione dei servizi, la capacità pratica di rispondere alle esigenze dei cittadini su temi come l’ambiente, i rifiuti, l’agricoltura, i centri per l'impiego, la formazione professionale, i servizi alle imprese, la cultura, il turismo, i trasporti, la viabilità e la sicurezza. L'indagine diretta da Natascia Turato (Ekma) è stata realizzata tra il 6 ottobre e il 15 gennaio 2009. Il campione di 115.300 interviste, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, è stato stratificato per ciascuna provincia, secondo i criteri di sesso, età ed ampiezza centri e realizzata attraverso interviste telefoniche con metodologia C.A.T.I. Quindi? A giocare a favore di Cusani sono state le scelte strategiche che, in un momento di crisi economica strutturale, hanno portato alla cancellazione di società partecipate che non avevano ragione di esistere e che stavano diventando semplici scatole vuote. A fare la differenza per questo territorio è stata la scelta di non retribuire i presidenti dei consigli di amministrazione delle società partecipate ancora funzionanti. Una logica stringente che ha puntato, dall’altra parte, ad incrementare il numero di iniziative a sostegno dell’occupazione con la creazione di un filo diretto tra le imprese e le scuole, tra i centri di impiego e la ricapitalizzazione di risorse umane con percorsi specifici anche per i disabili. Paga la decisione di mettere nero su bianco un bando europeo per la chiusura del ciclo di smaltimento dei rifiuti e di realizzare sul territorio un impianto ad alta tecnologia e innovazione. La strada per le elezioni resta aperta ma una via preferenziale per il candidato del Pdl è già stata tracciata dai cittadini.

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