Teresa Faticoni
«Abbiamo riunito in questa piccola sala tutto quello che c’è intorno». Enrico Valleriani, latinense d’adozione ma setino doc, è il direttore dello stabilimento pontino della Smiths Medical, che ieri festeggiava 40 anni d’amore con questo territorio. Una fabbrica che conoscono tutti: si trova proprio all’incrocio tra la via Appia e via della Stazione, andando verso Latina Scalo. Ieri si festeggiava “una storia lunga 40 anni”. In una sala conferenze dello stabilimento ci sono 30 studenti di scienze infermieristiche, accompagnati dalla direttrice del corso di laurea dell’università La Sapienza Ernesta Tonini. Ad aprire l’incontro Andrea Cattaneo, amministratore delegato della Smiths Medical, che introduce lo stesso Valleriani. C’è il sindaco Zaccheo in rappresentanza di tutta la città, accompagnato dall’assessore Stefano Galetto. C’è Fabio Mazzenga, presidente di Confindustria Latina. C’è il rappresentante sindacale unitario dei lavoratori per i 230 dipendenti pontini della multinazionale. Che cosa si produce qui? Valleriani prende un incartamento e lo apre: si tratta di cateteri intravenosi. “Dispositivi medici», ci tiene a specificare l’ingegnere. In sostanza si tratta di quei piccoli apparecchietti che si usano quando si ha bisogno di tenere un canaletto aperto sia per fare le analisi sia per introdurre in vena medicinali, sia per attaccare le flebo. Oggetti di uso comunissimo, di larghissimo consumo, molto diffusi, con i quali tutti prima o poi abbiamo avuto a che fare. E vengono prodotti proprio a Latina. Anzi nel 2008 di questi dispositivi a Latina ne sono stati assemblati 150 milioni di pezzi. Aumentando così dal 1991 la produzione di 15 volte. Cioè da quando Valleriani è diventato manager dello stabilimento. 40 anni di storia nei quali quella fabbrica ha ospitato varie multinazionali, fino alla Smiths Medical che in un mix perfetto di tradizione e innovazione ha saputo implementare la propria identità. «Si può fare», dice Valleriani mentre spiega numeri e produzioni. Lo stabilimento di Latina è la risultanza di delocalizzazioni all’incontrario: dal ’92 la società ha chiuso gli stabilimenti in Francia, Giappone e Messico per portare tutti i macchina in via della Stazione. Di più: la multinazionale ha una sede a Milano con 24 dipendenti che in sostanza è una filiale di Latina. In Lombardia ci sono solo uffici e un magazzino a servizio del nord Italia. La parte dello stabilimento dedicata alla produzione (dove si entra rigorosamente bardati di cuffietta, mascherina e quanto necessario per mantenere sterile il prodotto) è un vero labirinto di macchinari che lavorano perfettamente. Proprio grazie all’automazione si è riusciti a mantenere questo stabilimento come una delle realtà produttive più vivaci della provincia. A maggio partirà la produzione di un innovativo dispositivo per il quale Smiths ha investito 6 milioni di euro per i macchinari e 5 milioni di euro per il nuovo catetere. Dalla primavera saranno prodotti 18 milioni di pezzi. Un’azienda concreta, dove si lavora 6 ore al giorno per 6 giorni a settimana per utilizzare al massimo gli impianti. Dopo gli interventi del sindaco e di Mazzenga la direttrice Tonini propone alcune curiosità che sono quelle dei futuri infermieri presenti in sala, che saranno gli utilizzatori di questi cateteri. Vanno bene per tutti? Riducono le infezioni? Tutto è chiaro quando si va nell’area produttiva: i presidi medicali ci sono di tutte le grandezze, anche per bambini e sono sicuri per pazienti e operatori. Per chi non ha mai visto una fabbrica dall’interno, questa è un’esperienza significativa. Perché qui si fanno le cose, e le fa la gente che abita dalla nostre parti. Basta fare un giro in via Appia per capire che fare impresa d’eccellenza a Latina è possibile e “si può fare” non è solo uno slogan.
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