Lidano Grassucci
I giovani li ho sempre immaginati audaci, veloci, senza paura. Li vedevo innovati, portatori di venti nuovi. Sono stato alla conferenza stampa della società che intende realizzare la centrale elettrica a biomasse. Ci sono tanti giovani colleghi, virgulti e preparati… pare. Poi arrivano le domande. I giovani italiani hanno messo il petto per Trento e Trieste, per la rivoluzione, per cacciare i baroni dalla scuola, per cambiare il mondo.
I miei giovani colleghi chiedono se non è pericolosa una centrale elettrica dentro un’area industriale con la motivazione che lì ci sono altre industrie. Come se nelle aree industriali albergassero invece allevamenti di polli, parchi giochi.
Qualche altro si chiede: perché fare una centrale elettrica nel Lazio che è autosufficiente? L’autarchia elettrica laziale è un concetto a me sconosciuto, è come dire: siccome a Torino hanno le auto perché ne costruiscono così tante, come dire a Milano sono tutti vestiti perché continuano a fare sfilate di moda. Come mai noi che consumiamo 600.000 kiwi l’anno ci ostiniamo a produrne alcune decine di milioni?
Resto di stucco, sconcertato quando arrivano le domande ad effetto: se piantate voi gli alberi poi ci vuole l’acqua?
Incredibile, da premio Pulitzer. Con lo stesso ragionamento non dovremmo far nascere i bambini perché bevono troppo latte, fanno tanta cacca.
La centrale fa venire le malattie, si muore? Qualcuno conosce un vivente che non sia morto?
Siamo tornati alle paure del medioevo, siamo tornati ai ciarlatani al posto degli scienziati. I giovani hanno paura, sono vecchi mai stati ragazzi. Non riescono a pensare originale, sono “politicamente corretti”, non “curiosamente scorretti”.
Vengo dalla fame, ho sentito i morsi del freddo quando non c’erano i riscaldamenti, ho in memoria gli odori di quando non c’era l’acqua calda in casa. Lassate perde, si muore di freddo, si muore di fame, si muore di miseria. Non si muore per “troppa” corrente, per le centrali elettriche.
Ma vallo a dire ai giovani, loro hanno paura del brodo grasso.
mercoledì 4 febbraio 2009
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