Lidano Grassucci
Arriverà anche la primavera e sicuramente parleremo dei colori dei campi. Oggi c’è la neve sulla Semprevisa, c’è il ghiaccio sulle idee e la paura di non uscirne vivi. Ci siamo “entusiasmati” per una vita sul filo della fine, ci siamo preoccupati per le crisi. Eppure anche ora sta nascendo un bimbo, sta nascendo un uomo che “vuole cambiare il mondo”. Come è sempre stato. Su queste colonne raccontiamo il dramma di una famiglia che ha perso un ragazzo, un dramma che non ha dimensione definibile con le parole. Lo raccontiamo ma non possiamo raccontare la gioia di un bimbo nuovo, dei tanti ragazzi e ragazze che ieri sono stati, semplicemente, insieme. Non possiamo raccontarvi i loro progetti, i sogni su come sarà il loro domani. La realtà che vi raccontiamo ha sempre l’ansia di chi ha perso il lavoro, non registriamo mai la felicità di chi ne ha trovato uno nuovo. Sono giorni che vedo facce tristi, eppure sotto la neve sta nascendo il grano di giugno. E questo chi lo racconta?
Voglio solo dire che tre giorni fa ho visto la Semprevisa candida, mi ci portavano da piccolo per farmi vedere la neve. Chissà quanti bambini sono andati lassù, poi dall’alto hanno guardato il mondo con la voglia di cambiarlo. Forse sono loro la medicina per battere la crisi. Berlusconi è “preoccupato” dai numeri del male, io sono “fiducioso” per quelli che ieri hanno visto la neve.
sabato 14 febbraio 2009
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