lunedì 16 febbraio 2009

Bersani: «Non bastano strade per uscire dalla grande crisi»

Alessia Tomasini

«Le infrastrutture non producono economia, ma l’economia produce infrastrutture». Con queste parole si può riassumere l’intervento effettuato dal ministro ombra dell’Economia, Pierluigi Bersani, a Latina. Obiettivo non risolvere ma fornire all’esponente del Partito democratico tutti gli elementi che riguardano la crisi che ha colpito il territorio. Durante l’incontro che si è tenuto al Victoria Palace Bersani ha toccato tutti i punti nevralgici di un’economia che sta perdendo pezzi ed aziende. Il male che attraversa questo territorio era e resta sempre lo stesso: l’emergenza. Le istituzioni sembrano essere costantemente impegnate a rianimare un paziente deceduto da tempo. Eppure di avvisaglie che qualcosa non stava andando nel verso giusto si possono riempire gli annali. La risposta non c’è mai stata. Gli interventi non sono mai stati tempestivi. Il corso e ricorso a tavoli di concertazione non ha fatto altro che esasperare i sindacati e far prendere nota di un’occupazione in caduta libera. Tutti fattori di cui il ministro del Pd è stato messo al corrente. Durante il suo intervento, al fianco del segretario comunale del Pd, Giorgio De Marchis, e del deputato Sesa Amici, Bersani ha snocciolato punto per punto le urgenze della provincia pontina. Si va dalle Meccano alla Ericsson per passare alla Pfizer ed arrivare al crollo di settori determinanti come il chimico farmaceutico e l’agroalimentare. «Per far fronte a questa crisi che non può essere considerata il male di una sola provincia, come quella di Latina, ma che ha colpito - spiega Bersani - nello stesso modo tutta l’Italia, si devono mettere in atto delle politiche di concertazione che vedano al primo posto le istituzioni al fianco dei lavoratori, delle associazioni di categoria, degli imprenditori». Ma? Proprio nella concertazione, in questo continuare a parlare senza risolvere nulla sia il limite della politica pontina. A questo si aggiunge l’assenza di una politica economica che sia in grado di analizzare il territorio, le sue peculiarità, le sue debolezze e costruire un’idea di futuro dimensionata e percorribile. «Questa provincia nasce con una forte vocazione per il settore agroalimentare e chimico farmaceutico. Una ricetta vincente - continua il ministro ombra dell’economia - per uscire dalla crisi o quantomeno per contenerne gli effetti devastanti è investire nei distretti, favorire le imprese che operano in questi settori, lavorare tutti su un unico obiettivo». Perfetto, ma le motivazioni che sono alla base delle scelte effettuate dalle aziende passano anche per l’assenza di logistica, di infrastrutture, per il costo troppo alto della monodopera. Questo si traduce in tanti buchi da colmare e nessun incentivo a farlo. «Le infrastrutture sono importanti ma non possono essere considerate la panacea di tutti i mali. Prima delle strade - precisa il ministro - si deve essere capaci di costruire imprese che possano utilizzarle». Tra i tanti aspetti negativi che accompagnano la crisi uno è positivo e sta nel fatto di mettere alla prova idee e progetti che erano stati percepiti e avanzati in precedenza come miracolosi. «Su questo territorio si risente ancora troppo dell’effetto devastante della Cassa del mezzogiorno e della presenza, in una fase determinante ed esclusiva, delle multinazionali. Il traino dell’economia a Latina possono essere le imprese locali che al fianco delle grandi industrie possono creare - continua Bersani - un substrato duraturo per il radicamento e la crescita di uno sviluppo reale». La crisi economica risponde ad una crisi delle regole. «Dove ci sono regole c’è crescita, dove queste vengono aggirate o non rispettate c’è il caos che per l’economia non genera profitto ma una curva negativa che porta solo al crollo verticale degli investimenti, alla mancata stabilizzazione dell’occupazione. Il primo elemento su cui dobbiamo lavorare - continua Bersani - è proprio quello delle regole che devono essere chiare e rispettate da tutti». Nella sala c’è intorno al ministro il gotha del centrosinistra pontino. C’è il leader del Pd e presidente dell’Astral, Titta Giorgi, i consiglieri regionali Claudio Moscardelli e Domenico Di Resta, il consigliere comunale Mauro Visari, i rappresentanti delle associazioni di categoria, il presidente dell’Ater di Latina, Claudio Lecce e il direttore Paolo Ciampi. «Presenteremo una mozione per la convocazione contestuale dei consigli dei 33 Comuni pontini e di quello provinciale - spiega De Marchis - in modo che tutte le istituazioni prendano atto della situazione economica del territorio». L’intervento procede rapidamente. I lavoratori ascoltano con attenzione cercando di trovare tra le righe almeno uno spiraglio di speranza. Come dire che l’arte di rattoppare e ricucire non serve più a nulla e a nessuno, si deve creare un abito nuovo per l’economia Latina.

7 commenti:

  1. Pd: Bersani, ho deciso di espormi perché sento il disamore dei nostri elettori

    Se pensa di tirarsi dietro D'Alema Fassino e compani, non possiamo dire che non ha capito niente, ma di sicuro noi non lo voteremo

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  2. Adesso cominciate a prendere ordini anche dai ciellini, ma robe da mat! Volete dialogare e'??? Continuate pure cosi' e vedrete che alle regionali avrete una percentuale da prefisso telefonico. Ormai voi dirigenti siete un corpo del tutto estraneo rispetto a quella che e' la gente del partito. Per voi il partito e' solo un posto di lavoro da difendere con le unghie e con i denti. IL cavaliere ne sta combinando di cotte e di crude e voialtri non siete stati capaci di organizzare uno straccio di resistenza. Non ti fare illusioni caro Bersani, la ventennale rincorsa verso il centro ha avuto, e ancora avra', effetti disastrosi sul vostro seguito, volete il voto moderato e'???? Poveri illusi, quelli (i moderati dei miei stivali) caso mai andranno con casini, non certo con voi e nel frattempo vi sarete perso tutto il popolo della sinistra me compreso.
    Altro che dialogare, con questa gente al potere ci vuole un piano di lotta dura e pura, quelli di CL non ci stanno??? ma che vadano pure....... non e' roba nostra quella, noi siamo quelli della falce e martello, te lo ricordi o no????

    Ah Bersa'...(segue parolaccia)

    W Di Pietro (unica opposizione)

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  3. Pdl e PD uniti nello sfruttamento dei consumatori e dei lavoratori



    Ipercoop apre a Brancaccio quartiere dominus mafioso Graviano ed ha altri programmi. Da anni non sento più parlare di lotta ai supermercati, di difesa del piccolo commercio, di difesa ai consumatori. Sono convinto che Pdl e PD siano legati da grossi interessi economici, da una vera e propria spartizione dei consumatori (gregge) italiani. Oppure mi sbaglio?

    Deputati e Senatori di PDL e PD collaborano nella abrogazione di leggi che garantiscono diritti ai lavoratori. Ora sono impegnati a favorire l'arbitrato per impedire ai lavoratori di ricorrere al giudice. Difendono insieme la legge Biagi ed il precariato di cinque milioni di infelici sfruttati e ricattati a quattrocento euro al mese.....

    Le regole della Biagi valgono alla Coop come e nello stesso modo dei supermercati privati........

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  4. bersani..
    volevo farti un discorso chiaro per cercare di farti capire, ma capisco, so, che è inutile, siete tutti d'accordo e xciò non vi voteremo più. siete complici con berlusconi di questa ennesima farsa elettorale.
    siete complici e colpevoli

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  5. UNO DEI PIU' GRAVI PROBLEMI ITALIANI E' LA MANCANZA DI MERITOCRAZIA CHE PERMETTE AGLI INCOMPETENTI DI FARSI LARGO NELLA SOCIETA'.
    DI QUESTO MALE E' AFFETTA ANCHE LA MAGISTRATURA.UN ESEMPIO:IL DELITTO CESARONI.E' POSSIBILE CHE SE NON SOCCORRE UN PENTITO NON SI SCOPRE MAI IL COLPEVOLE?.
    MANCA LA CAPACITA' TECNICA ALL'INDAGINE.

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  6. argomento:crisi e banca d'italia.
    lo sapevate che gli azionisti della banca d'italia sono al 100%le banche private?
    quale garanzia ha il cittadino dal momento che le banche controllate sono anche controllori.
    non e' questo un gravissimo conflitto d'interessi?
    e draghi che fa?fotografa e stende la mano ogni fine mese,ma non propone mai delle vere riforme.si limita a fotografare la situazione.e' veramente un gran commis.

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  7. chiedo di guardare il made in italy scritto dal sottoscritto BIRESSI MARCO su terra news, siamo un gruppo di più di 10 persone ed abbiamo bisogno di finanziare le nosrre ricerche tecniche guidati da persone di sua fiducia.

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