venerdì 30 gennaio 2009

An stoppa la corsa azzurra e cerca a Roma garanzie Pdl

Alessia Tomasini

Alleanza nazionale alza le barricate. La linea seguita è quella della lotta continua a Forza Italia. Il gruppo era al gran completo in attesa di ascoltare il verbo di Aracri. Ma? Le posizioni dei leader pontini non hanno tardato a farsi sentire. Il sindaco Zaccheo non ha lasciato adito a dubbi. La candidatura di Cusani alla presidenza della provincia è probabile ma non può essere scontata. Si chiede il coinvolgimento di tutti gli amministratori in questa decisione e soprattutto si pone un freno alla ricandidatura certa di Stefano Zappalà al parlamento europeo. Un quadro di chiarezza che forse il coordinatore regionale non si aspettava e che si è consumato su un totale assenso dei vertici del partito rispetto alle posizioni del sindaco e presidente onorario di An. A questo si è aggiunto un altro elemento certo non del tutto inaspettato. Alleanza nazionale è pronta a tutto pur di ottenere la leadership del Popolo della libertà in terra pontina. Un passaggio che si è cercato di portare a casa senza troppi strappi con Forza Italia ma che si è consumato con un nulla di fatto sotto un cielo sempre più denso di nuvole e senza che all’orizzonte sia visibile alcuna schiarita. Di fronte alla marcia eterna di Forza Italia che sta pensando alla strategia elettorale piuttosto che agli screzi che ne contraddistinguono il percorso An è tornata a far leva sui tavoli romani. Sembra che nel corso di alcune riunioni sia stato tracciato una sorta di galateo che senza dissidi, ma per semplice accettazione delle parti, dovrebbe consentire una equa spartizione del territorio in base alle forze del centrodestra che lo governano. Il colpo di genio consisterebbe in uno schema semplice. Il governo del Popolo della libertà a livello territoriale dovrebbe essere strutturato in comitati comunali e provinciali. Se la Provincia è guidata da un presidente azzurro allora il coordinamento provinciale sarà di An. Allo stesso modo se un Comune è di An, come quello di Latina, il rispettivo coordinamento sarà affidato a Forza Italia. Una logica che calzerebbe a perfezione al partito di Fabio Bianchi che troverebbe ancora una volta il trattato di pace firmato a Roma per una guerra partita da Latina. Su questo e su molte altre questioni si è atteso ieri nella direzione provinciale di An la parola del coordinatore regionale, Francesco Aracri. Intorno ad un tavolo volti lunghi, alcuni sospetti su possibili corse in avanti hanno fatto da padrone sul colloquio che è iniziato alle 18 e si è prolungato sino a tarda serata. Tante le domande cadute nel vuoto a creare un rumore assordante sulle aspirazioni che potrebbero vedere lo stesso Fabio Bianchi in corsa per la guida del Popolo della libertà.

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