sabato 31 gennaio 2009

Scioglimento del consiglio comunale, cronaca di un'ossessione

di Irene Chinappi


Corrono nei vicoli del centro, tra i tavoli dei bar all’aperto. S’incuneano nelle asole dei cappotti e filano via come il vento, di casa in casa, di negozio in negozio, di ufficio in ufficio. Parole, solo parole. Certezze senza fondamento, accuse, teoremi, segreti che non hanno mistero. Così vive Fondi da qualche settimana a questa parte. Questo è quanto ha generato l’ attesa del verdetto del Consiglio dei Ministri sullo scioglimento del Consiglio comunale. La stessa tiritera va avanti da un mese e mezzo. «Il governo - s’era detto - deciderà sicuramente prima di Natale». Pure la data era certa. Poi arriva quel giorno e si scopre che i ministri non hanno neppure nominato Fondi. «Va bè - dicono - non avranno avuto tempo. Ma per la prossima seduta è sicuro che il Consiglio dei Ministri firmerà lo scioglimento del Consiglio comunale di Fondi. Succederà nella prima riunione del 2009». 16 e 23 gennaio: due riunioni. E ancora niente. «Mannaggia». Il governo ha dovuto pensare all’emergenza maltempo, allo “scambio di note fra l’Italia e la Svizzera sui confini mobili sulla linea dei ghiacciai” (roba seria ma fa sorridere), gli sbarchi degli immigrati a Lampedusa, e altre cose. Ma su Fondi neanche una parola. Pareva proprio che ieri fosse finalmente il giorno X. Giovedì il vento sussurrava che il giorno seguente Fondi avrebbe scoperto il destino dell’amministrazione Parisella eletta nel 2006. Non c’erano dubbi. Sarebbe stato così. La seduta inizia alle 12 e 50. Tutti incollati davanti agli schermi per scoprire il verdetto. «E’ sicuro, si scioglie, Maroni ha già firmato». «Io lo so per certo, non si scioglie». I ministri escono soddisfatti dall’aula. Hanno approvato un decreto-legge sulle quote latte. Anche a Fondi hanno gioito, perché pure a Fondi c’è qualcuno che fa il latte, mica solo le mozzarelle. Hanno perfino deciso di emettere una serie di carte valori postali celebrative e commemorative per il 2009. Magari ci mettono pure Fondi sui francobolli. Se lo meriterebbe solo per la fama che si è conquistata nel 2008. Bando alle preveggenze. Le cose stanno così: il Ministro Maroni sa quello che deve fare. E magari non accadrà semplicemente più nulla.

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