giovedì 29 gennaio 2009

Meccano, era già tutto previsto


Teresa Faticoni

«Hanno deciso a monte che la Meccano non va finanziata». Roberto Caccavello, segretario della Uilm Uil è amareggiato a margine dell’incontro tra le sigle sindacali e Sviluppo Lazio. La società regionale per la crescita socioeconomica del territorio ha deciso di mettere il cartello “the end” al miraggio industriale di far nascere un’altra azienda metalmeccanica al posto della ex Good Year. Ieri si è sfiorata la rissa a Roma: chi lo va a spiegare ai lavoratori che le istituzioni li hanno abbandonati, che hanno gettato alle ortiche quella che era la loro liquidazione reinvestita totalmente in questo progetto una decina di anni fa, che oramai sono ex operai della ex Meccano, un sogno che si è trasformato in un incubo? Filippo Giordano, della Uilm, ha chiesto ufficialmente a Rosanna Bellotti, dell’assessorato al bilancio della Pisana che dal primo momento ha seguito questa complessa vicenda, e all’assessore al lavoro Alessandra Tibaldi di intervenire oggi all’assemblea sindacale. In fin dei conti appena eletta era scesa a protestare sull’Appia. Un modo per riportare tutti alle proprie responsabilità. Nell’incontro di ieri i dirigenti Meccano, viste le resistenze della controparte, hanno alzato i tacchi e hanno detto alla Regione: «Ora ai 158 lavoratori pensateci voi». Una situazione, questa, che rischia di avere un impatto sociale altissimo. 158 persone che hanno scommesso su un progetto fallito per motivi che qualcuno dovrà prima o poi giustificare. Non c’è nessuno, a questo punto, che può esimersi dalle sue implicazioni. Già dalla scorsa estate era partito lo scaricabarile: ci sono 158 famiglie che non sanno cosa sarà del loro futuro.

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