giovedì 29 gennaio 2009

La politica e il non senso

Lidano Grassucci


Bevilacqua, coordinatore provinciale del Pd, vorrebbe parlare con l’Udc, per un’alleanza elettorale contro Cusani. Probabilmente sono troppo stupido per capire: ma perché Forte (il capo dell’Udc pontina) dovrebbe andare con Bevilacqua?
Un motivo potrebbe essere che Bevilacqua è vincente, manco pe niente: dobbiamo decidere se cade per ko al primo round o se va giù al secondo. Neanche il più improbabile analista politico pensa che arrivi alla fine dell’incontro.
Dice, l’Udc dovrebbe andare con Bevilacqua per far dispetto a Cusani.
Perché? Cusani ha sostenuto, contro Bevilacqua che portava Bartolomeo, la corsa di Forte a sindaco di Formia, la giunta di Formia è formata da Udc e Popolo delle libertà.
Per fare un favore a Bevilacqua e a Ciarrapico Forte si dovrebbe suicidare.
Michele Forte fa politica da bimbo, avrà tanti difetti ma fesso non è.
Allora? Dico come dice il mio amico di Carpineto Bianconi: “ma de che parlimo?”.
Qualcuno ipotizza una alternativa a destra. Contro Zaccheo, Cusani, Fazzone e Forte potrebbe scendere in campo Umbertino Macci sindaco di Priverno con i voti di Ciarrapico e di Conte. I nostri potrebbero ingaggiare il già trombato a Latina Cirilli. Sono quattro e fanno fatica a trovare il quinto voto. E’ come se un gruppo di scapoli dopo aver battuto gli ammogliati sabato pomeriggio volessero battere il Brasile.
La politica non è gioco di società, ha regole e memoria.

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