mercoledì 21 gennaio 2009

Latina Ambiente, 40 operai ancora da stabilizzare





Alessia Tomasini


Nuovo anno e nuovi ostacoli da superare nel rapporto che lega il Comune di Latina alla società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sul territorio. Presto la Latina Ambiente dovrebbe presentare il nuovo piano economico finanziario. Sul documento economico della partecipata dal Comune al 51% si sono, da sempre, scatenate le ire non solo dell’opposizione ma della stessa maggioranza di centrodestra. Il punto sul quale ritorna ad alimentarsi la polemica è la “promessa” della Latina Ambiente di assorbire i lavoratori, circa 62 che erano a rischio dallo scorso anno. Secondo quanto pattuito in accordo al sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo, entro febbraio 2009 tutti gli operai dovevano essere stabilizzati. Ad oggi i numeri parlano da soli. Venti persone sono state assunte. Le restanti aspettano il primo febbraio, giorno in cui oi contratti dovrebbero essere depositati. Sul tavolo delle trattative circa un anno fa, e di fronte ai malumori suscitati da un piano economico e finanziario di oltre di 20 milioni ed 800 mila euro, c’erano i lavoratori sul piede di guerra per ottenere il rispetto delle promesse avanzate dal sindaco di Latina, poi l’ordinanza di Zaccheo che, dopo aver incontrato i rappresentanti sindacali dei 62 precari a rischio licenziamento, aveva salvato la situazione sul piano occupazionale e formale. Oggi sembra che la storia sia destinata a ripetersi. La differenza rispetto al 2008 è che gli uomini del centrodestra pontino non sono disposti a firmare il documento economico, che certo non gioca al ribasso, a scatola chiusa. Sembra che la proposta si aggiri, di nuovo, su una cifra da capogiro su cui il Comune dovrebbe, e senza essere stato interpellato agire con proprie risorse cercando di abbassare la tariffa che pesa tutta e ancora sulle spalle dei cittadini. Questo significa che si apre l’anno dei miracoli almeno per quanto riguarda la Latina Ambiente. Prima si dovrà chiarire la posizione dei lavoratori, poi mettere pace su bollette sempre troppo alte ed infine, forse, votare il piano economico finanziario con la clausola di un Comune che non ha risorse da versare a pioggia nelle casse della partecipata.

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