sabato 10 gennaio 2009

Haupt, quale futuro per Pfizer?





Di Teresa Faticoni

Quando la storia si rovescia: gli americani battono la ritirata e abbandonano l’Italia e i tedeschi sono la nostra salvezza. È quello che sta accadendo a Borgo San Michele, dove la multinazionale del farmaco Usa Pfizer ha deciso di mettere sul mercato lo stabilimento di via dei Monti Lepini e i teutonici della Haupt Pharma si sono fatti avanti per l’acquisto. Significa, almeno dalle notizie che circolano in queste ore febbrili ma che dovranno essere confermate negli incontri dei prossimi giorni già calendarizzati da Confindustria, che non ci saranno grosse ripercussioni per quanto attiene ai posti di lavoro e ai volumi produttivi. Certo, perdiamo un grande marchio, uno di quelli che ha fatto la storia industriale di questo territorio, che ha reso la provincia pontina il secondo polo chimico farmaceutico d’Italia. Ma nella situazione di crisi globale, i tedeschi ci danno un barlume di speranza. Secondo quanto richiesto dai sindacati, e anche in base all’impostazione voluta dalla stessa dirigenza Pfizer, si cercherà di incastrare la nuova società a rimanere a Latina per almeno cinque anni. La Haupt Pharma, società leader in Europa per produzione in conto terzi, già annovera la Pfizer tra i suoi 200 clienti di cui 25 sono le più grandi multinazionali farmaceutiche. L’azienda tedesca calza perfettamente nel contesto del mercato attuale. Stanno, infatti, scandendo a uno a uno tutti i grandi brevetti che non vengono, per i motivi più svariati, sostituiti da nuovi medicinali. Pfizer, per esempio, dopo la rivoluzione blu del Viagra, non ha più lanciato medicinali che hanno fatto il botto. Nel 2011 scadrà anche il brevetto del farmaco anticolesterolo Lipitor, il medicinale più venduto al mondo che assicura alle casse della Pfizer 13 miliardi di dollari all'anno. Quando i farmaci perdono i brevetti costano all’origine allo steso modo, ma sul mercato molto di meno. Significa che con uguali costi di produzione, le entrate si restringono. Questo è uno dei motivi delle difficoltà di Janssen, che ha chiuso il reparto Cordis appena scaduto il brevetto del piccolo attrezzo per la cardiologia e ha trasferito tutto il Irlanda mettendo in mobilità 65 persone; così è avvenuto alla Wyeth, dove ci sono in bilico 85 informatori scientifici del farmaco e un centinaio di persone impiegate nello stabilimento di Aprilia: non ci sono nuovi brevetti e quindi si razionalizza; così alla Bristol, così alla Abbott. Significa che Haupt Pharma, che fa generici, ha le caratteristiche giuste per non perdere le quote di mercato acquisite in 50 anni di matrimonio di Pfizer con la terra pontina grazie anche alle professionalità e alle competenze delle risorse umane del sito di Borgo San Michele. Ma per mantenere in piedi quello stabilimento, che occupa al momento 473 persone, ci vuole qualcosa di più. Non si pensa alla ricerca, ma a qualche cosa che possa portare allo sviluppo, per non limitarsi a mantenere l’esistente. Pfizer ha investito, nell’ultimo anno, 13 milioni di euro nel sito pontino per renderlo adeguato alla produzione di medicinali sterili. In questo modo la nuova arrivata potrà richiedere l’accreditamento presso la Food and Drug Administration, cioè potrà produrre medicinali di eccellenza da esportare in America. Significa che si può ipotizzare un’espansione delle produzioni, che al momento sono medicinali per umani e veterinari. Pfizer, nel frattempo, martedì chiarirà la questione degli informatori scientifici del farmaco. 550 esuberi pare saranno dichiarati nel comparto commerciale. Non ci saranno grandi ricadute sul nostro territorio, ma la vicenda ci coinvolge perché sono tutti iscritti a libro paga proprio a Latina. Intanto la multinazionale americana, il più grande gruppo farmaceutico del mondo, vuole acquisire un importante concorrente per migliorare il proprio stato di salute finanziaria. Secondo l’analisi del Financial Times da qui si aprirebbe un walzer di fusioni nel farmaceutico a livello mondiale che magari potrebbe investire anche la provincia pontina. Nonostante la crisi, infatti, Pfizer può contare su una notevole liquidità da immettere nel mercato, tramite la quale superare le difficoltà e rilanciare la sua immagine a Wall Street.

1 commento:

  1. La categoria degli Informatori Scientifici del Farmaco sta subendo una drastica riduzione.
    Molti lavoratori anche quest'anno saranno disuccupati. E nessuno fa niente....

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