sabato 31 gennaio 2009

Forte stoppa ogni alleanza e sceglie la linea attendista

Alessia Tomasini

Michele Forte sta giocando la sua partita in vista delle elezioni di giugno. Il suo partito, per quanto in caduta libera sul piano del consenso, è l’oggetto dei desideri di questa tornata pre elettorale. Il Popolo della libertà lo cerca, il Partito democratico lo brama e lui si fa semplicemente desiderare. Alla fine il bello della politica sta anche nella capacità di vedere gli alleati su quella linea sottile fatta di disperazione e ansia che porta di solito ad una settimana dalla presentazione delle liste ad alzare la posta in tavola. E Michele Forte è un uomo che di politica mastica da sempre, che non si è mai sottratto al gioco compiacendosi di quelle pause che si creano tra un azzardo e un rilancio. E anche questa volta l’Udc non sembra voler deludere le aspettative. Mentre il Pd di Bevilacqua è ancora in attesa di sapere se Forte concederà udienza o meno si è riunito il direttivo provinciale del partito. I lavori hanno visto la presenza, oltre di Michele Forte e del capogruppo regionale Aldo Forte, di 50 membri del comitato. Un primo passo è stato compiuto su una strada che nelle prossime settimane sarà ricca di incontri e di scontri a tutti i livelli istituzionali. Primo punto all’ordine del giorno è stata la crisi ad Aprilia e la caduta verticale del sindaco, sempre sostenuto dal segretario provinciale dell’Udc, Calogero Santangelo. «Dopo aver analizzato le cause che hanno portato alla crisi della giunta di Aprila - spiega Michele Forte - ci siamo confrontati sulla situazione politica generale ma soprattutto su una scadenza per noi molto importante come il rinnovo del consiglio provinciale di Latina e del suo presidente». Nella posizione assunta dall’Udc non si possono leggere strappi ma solo aperture. Una situazione che non ha nulla di straordinario ma ha il sapore della strategia politica. Una guerra di logoramento sottile quella portata avanti da Forte che vuole far emergere con chiarezza le posizioni di alleati vecchi e futuri. «Chiarisco subito - continua il segretario provinciale dell’Udc - che non si è parlato né di candidature né di alleanze future perché in questo momento la nostra priorità è il programma elettorale. C’è grande attenzione verso l’Udc e il nostro modo di fare politica sul territorio. Ma a chi ci tira la giacca ora da un lato, ora da un altro, rispondiamo che non siamo interessati a conquistare alcuna poltrona». Quindi? Al momento non si conferma e non si smentisce nulla. Da buon democristiano Michele Forte lascia aperte tutte le strade e si ferma al bivio ad osservare l’evolversi degli eventi. Una posizione di attesa che non risparmia qualche frecciatina agli alleati di An. «Non chiudiamo la porta in faccia a nessuno, né al Pd, né al Pdl, perché vogliamo aprire un dialogo e un confronto serio sui problemi concreti. Stiamo lavorando ad un documento che analizza tutte le criticità – continua Forte – emerse nei comuni della provincia e che porteremo all’attenzione della conferenza dei sindaci». E qui la freccia viene scoccata all’indirizzo del sindaco Zaccheo reo di non aver ancora convocato la riunione invocata sullo stato della sanità. «Il sindaco di Latina non ha ancora risposto alla nostra richiesta fatta quindici giorni fa. Quindi – conclude Forte – prima di discutere di future alleanze bisogna che ci sia chiarezza su una serie di questioni che, riguardando la vita dei cittadini, vengono prima di qualsiasi trattativa elettorale. Dal canto nostro, obiettivo primario rimane quello di rafforzare l’area moderata e di centro con il progetto della Costituente di centro».

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