sabato 21 agosto 2010

PRESTITO PONTE PER LA NEXANS


Teresa Faticoni
«Hanno spudoratamente imbrattato l’agro pontino di manifesti, per ricordare a tutti gli elettori e ai lavoratori della Nexans in particolare, in lotta da mesi per la conservazione del posto di lavoro e la ripresa produttiva dell’azienda, che se possono beneficiare della cassa integrazione e disporre di qualche centesimo in più al mese, devono ringraziare i pidiellini della lista Polverini. Non solo, ma se lo devono ricordare bene alle prossime elezioni comunali, per ricambiare col voto ai candidati delle liste del Pdl, per la grazia ricevuta della cassa integrazione». Un’analisi spietata quella di Tonino Mancino, del coordinamento di Latina di Sinistra ecologia e libertà all’indomani dei manifesti che la Lista Polverini ha attaccato non solo in provincia di Latina ma anche a Roma per inneggiare agli ammortizzatori sociali ottenuti. Una polemica che sta animando il dibattito estivo e ha coinvolto istituzioni (vedi l’intervento attapirato dell’assessore provinciale alle crisi industriali Silvio D’Arco), sindacati (su tutti Dario D’Arcangelis segretario della Filctem Cgil e Roberto Cecere della Femca Cisl), e partiti politici con il segretario del Pd prima e Tonino Mancino ora. «Quei manifesti suonano insulto alla lotta degli operai. Rappresentano un falso di merito. Al tavolo delle trattative c’erano i tanto vituperati sindacati a battersi a fianco dei lavoratori della Nexans. Aver ottenuto il riconoscimento di un diritto, non è una vittoria per nessuno, dato che gli ammortizzatori sociali, nel contesto dato, non preludono alle finalità istituzionali di garantire continuità occupazionale per i lavoratori e ristrutturazioni tecnologiche aziendali qualora ve ne fosse stata necessità», dice Mancino che per tutti i mesi di lotta è stato sempre al fianco degli operai, notte e giorni, accompagnandoli anche a Roma per parlare con gli esponenti regionali di Sel. «Se proprio meriti devono essere riconosciuti a qualcuno, non possono che essere ascritti alla tenacia della civile e responsabile lotta dei lavoratori - continua l’esponente della Sinistra -, ai quali continueremo ad esprimere il nostro sostegno solidale. Nel corso delle civili manifestazioni a Latina, i lavoratori della ex Fulgorcavi-Nexans, hanno invano invocato e sollecitato la solidarietà della città. Hanno invano urlato dai megafoni e scritto sugli striscioni: “Latina dove sei? Le fabbriche chiudono l’economia muore”. Ma in piazza della Prefettura e sotto al palazzo dell’Amministrazione Provinciale di Via Costa, Latina non c’era Non è stata solidale a fianco dei suoi operai». Una città che non ha risposto alle sollecitazioni di civiltà, che è stata incapace di esprimere un qualsiasi gesto di solidarietà a quelli che potevano essere i loro padri o i loro figli. E naturalmente, come sottolinea ancora Mancino, «Non c’erano neanche i sottoscrittori dei manifesti della lista Polverini». Mancino sollecita fatti e atti concreti delle giunte provinciale e regionale nella ricerca di committenze per assicurare il futuro produttivo della fabbrica. Infine la poroposta: «Perché non si mette all’agenda politica della Regione e del Governo un impegno finalizzato a far promuovere all’Enel committenze tali da garantire occupazione post cassa integrazione e continuità produttiva congeniale alle tecnologie dell’azienda ormai ex Nexans? E perché non pensare a un “prestito ponte” tipo Alitalia per rimettere in moto l’azienda insieme ad Enel?»

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