mercoledì 14 aprile 2010

L'ARCINORMALE - Se fossi Zaccheo

Lidano Grassucci 
 
La crisi? Di nervi, da logoramento. Mi permetto di fare un giochetto: cosa farei se fossi Zaccheo? Semplice, non chiamerei nessun romano. Ora mi dite che aiuto mi puo’ dare uno come Piso che non si è mai votato neppure da solo? O fare una festa per un certo Storace che è un consigliere regionale come Galetto, Di Giorgi, Aldo Forte. Se fai una festa per uno che ha preso a Roma 15.000 preferenze, per Galetto che ne ha presi 20 mila a Latina devi chiamare almeno il Papa, la banda dell’Onu. Non chiamerei nessuno, se mi chiamasse Fini direi “Grazie capo, ma faccio da me”. Poi chiamerei i tecnici del Comune e ordinerei, semplicemente, di mantenere le aiuole, di tagliare l’erba. Chiamerei la Latina ambiente per far pulire gli angoli di strada che sono discariche, diei ai vigili di camminare per la città, di farsi vedere. Chiamerei quelli degli uffici che hanno a che fare con le imprese spiegando loro che debbono “servire” chi lavora, non vessarlo. Direi che la regola principale della mia città è di lavorare per i cittadini e non di vessarli. Basta, non parlerei piu’ di metropolitane, di Porti ma andrei sui bus con i ragazzi e se trovo qualche lira ne compero un paio in piu’, alla marina chiamerei uno ad uno gli operatori per vedere non il porto che si dovrà fare, ma quello che si puo’ fare ora per farli lavorare al meglio questa estate.
Non metterei manco una pietra nuova ma mi preoccuperei di quelle che ci sono, andrei con Galetto a vedere che cosa si puo’ fare per gli ultimi, chiamerei in Comune Antonio Pennacchi per ringraziarlo a nome della città, della comunità, di aver dato dignità letteraria alla nostra storia, organizzerei a teatro un incontro con lui con tutti i ragazzi di Latina per fagli sentire le storie. Farei una bella delibera a difesa dei dialetti veneto-friulani, andrei in Veneto da Zaia per lavorare insieme nella tutela delle radici della nostra gente. Farei una conferenza con i comuni della provincia con Cusani per dare trama alla identità di questa città che è bella perché plurale. Farei venire Melania Mazzucco che ha scritto “Vita” la storia dei nostri emigrati in america per far capire a noi oggi grassi la povertà magra da cui venivamo. Senza nostalgie.
E basta, farei un bel manifesto per ringraziare Fazzone, Galetto, Moscradelli, Forte, Di Giorgi, Sciscione e la Cetrone del lavoro che faranno per Latina da consiglieri. Lo farei da sindaco di tutta la città non di una corrente del Pdl.
Io farei cos’, ma Zaccheo non sono e non sarà mai e continuerò a scrivere stupidate su queste colonne se mi sarà dato ancora, o andrò ramingo a cantare storie per il mondo o solo a me stesso. Come sarebbe bella una città normale.

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