martedì 22 dicembre 2009

Gaeta - Raimondi, fine anno col botto




Franco Schiano
Nella  sua ormai tradizionale conferenza stampa di fine anno (siamo alla terza edizione), Raimondi si presenta con un volto disteso e con un vago sorriso di compiacimento stampato sul volto per tutte le due ore della sua durata. Nessuna delle domande dei giornalisti – forse troppo buone per il clima natalizio - è riuscita a fargli cambiare umore, neanche per un momento. Per uno che per due anni e mezzo è stato costretto a coniugare con troppa frequenza il tempo futuro del verbo fare, deve essere stata una grande soddisfazione poter coniugare diverse volte lo stesso verbo al passato.
L’elenco delle cose fatte è pronto, dettagliato: non solo marciapiedi, ma anche illuminazione pubblica, stabilizzazione dei precari, demanio ( a cui per ora sono tornati la ‘Casina Reale’ e la ‘Caserma S.Angelo Basso’ in uso al Parco), l’inizio dei lavori per il Polo Nautico, e (con molta enfasi) il ripristino della ferrovia Formia-Gaeta i cui lavori proseguono con l’appalto in queste ore della stazioncina di Bevano e l’acquisto di convogli ferroviari. Un acquisto un po’ anticipato per un lavoro la cui data di completamento è stato spostata in avanti di un anno. Infatti adesso si parla del 2011 mentre in principio si indicava nel 2010 l’anno della ferrovia. Ma si sa come vanno certe cose nel bel paese. Anche le tasse sui terreni, stabilimenti balneari, chioschi e le delibere di approvazione dei bilanci, vengono messe nelle poste attive. E ancora: la delocalizzazione dei mitili e della itticoltura  - che Raimondi rivendica a suo esclusivo merito -  consentirà ( torna l’uso del tempo futuro) a brevissimo tempo il completamento del porto commerciale. A proposito di tempo futuro, anzi qui siamo nel campo dei desideri, Raimondi dedica un passaggio a quello che chiama il progetto Canzatora: “Se la società proponente avrà la forza di acquistare le aree siamo ben disposti a consentire la realizzazione della ‘Cittadella del calcio’ e di un grande centro commerciale tipo Itaca”. Per i Piani Particolareggiati di Zona (cooperative), il Pua, il Piano di Commercio, Water Front ed altre cosucce, Raimondi è costretto ancora ad usare – con varie sfaccettature e accenti – o il futuro semplice  o quello anteriore. Ma tant’è. La bacchetta magica non c’è l’ha neanche lui. 

Nell’incontro che si svolge nell’ufficio del  Sindaco, invece dell’aula consiliare, e a cui partecipano anche il vice Di Ciaccio, l’assessore Vecchiariello e per una parte anche l’assessore Avitabile, c’è spazio anche per la  politica.”Non sono candidato alle Regionali. – dice Raimondi in apertura – Anche se l’assessore Fichera mi ha invitato a fare il capolista della lista del Presidente. Ho detto no anche all’IDV. Sono Sindaco e voglio continuare a farlo” Come a dire che non vuole correre il rischio di dover“abbandonare” la città in caso di elezione in Regione. Sull’AVIR: “L’opposizione doveva avere le idee più chiare per dialogare. Sull’AVIR non avevano una posizione comune. Se l’avessero avuta ci saremmo confrontati meglio. C’è stata – aggiunge - troppa enfasi sulla Vetreria, sottovalutando l’impostazione generale di questa amministrazione: l’onestà assoluta. Comunque – precisa - l’approvazione dei criteri è stata la delibera più importante del 2009.” Non poteva mancare la domanda finale sul desiderio per l’anno che viene. “Nel 2010 auspicherei più serenità politica, più dialogo, più rispetto tra le parti. Mi piacerebbe avere dei chiari interlocutori sia nel PD che nel PDL. Giocare allo sfascio non giova a nessuno. Bisogna lavorare e costruire per la città futura a prescindere da chi amministra ora – che comunque è di passaggio.” Ha scritto nella sua letterina a Gesù Bambino, Raimondi.

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