sabato 22 agosto 2009

Pedemontana: le due verità




Raffaele Vallefuoco

Caldo e traffico sono i denominatori comuni di questo fine estate. Un bollettino che grava sulla quotidianeità di ciascuno di noi. Ma se per il caldo non possiamo far altro che andare a mare, per il traffico la partita si fa molto più complessa. La nostra città, è il caso di dirlo, si trova ad una svolta. O sterza, mettendo in campo politiche di prospettiva viaria e infrastrutturale, o muore. Soffocata dal caldo e dal traffico, dall'inciviltà e dalla prepotenza alla guida, incapace di metabolizzare migliaia di auto che la percorrono in largo e in lungo, rene che non drena il flusso di veicoli incolonnati. La via Appia, la Flacca, la Variante e il tratto Formia - Sparanise, sino alla cesura con la strada secondaria di Pietra Erta, vanno subito in tilt, come un imbuto che non lascia passare l'acqua che sgorga da una sorgente, ma ne viene inghiottito. Le soluzioni ci sono e sono di lungo e medio termine. A Formia viabilità infrastrutturale fa rima con Pedemontana. Tutti ne parlano: al bar, incolonnati nel traffico. I costi di finanziamento sono tutt'altro che marginali, circa 600 milioni di euro, ma l'assessore alle opere pubbliche Erasmo Ciccolella non dispera, anzi spiega: «Abbiamo fatto dei grossi passi in avanti. Il cantiere è stato aperto con i primi rilievi. Sono in atto le indagini geofisiche, e possiamo dire che la Pedemontana è sempre più vicina». Una vera chimera per il Pd. «In questo momento è un illusione - incalza Luigi De Santis, consigliere comunale d'opposizione. L'amministrazione ci dica se ci sono i soldi e qual'è il tracciato. I formiani sono stanchi di spot elettorali, e pretendono chiarezza». Una disputa che dura da anni. Meno di quanti però ne ha alle spalle l'idea di Pedemontana. «Mio padre Domenico - spiega il consigliere comunale Stefano Paone - parlava già di Pedemontana, ricordando che nel 1922 il sindaco Giovannoni lo aveva inserito nel Piano regolatore della città». Adesso però è il momento di superare i dissapori politici e pensare seriamente a concretizzare questo benedetto passante. Uno snodo fondamentale che va necessariamente coordinato con le sette A di Franco Purini, progettista del nuovo Prg. La città va ripensata, smontata e ricostruita. Gli spazi vanno ampliati e riconvertiti. Le strade si sono ristrette, tra parcheggi, motorini, suv e auto sui marciapiedi. Tutto sembra fermo, immobile. Ma non è così. Almeno a sentire l'assessore alle opere pubbliche Ciccolella: «Le nostre politiche vanno nella direzione della viabilità alternativa. Stiamo pensando ad un nuovo assetto a ragnatela che interessi l'intero impianto. Faccio solo alcuni esempi: sulla strada via Solaro - stazione la settimana prossima avremo un importante incontro, mentre sulla Formia - Sparanise siamo già al terzo tratto esecutivo». Come a dire nel medio termine ci stiamo attrezzando. L'estate ahimè è quasi finita, ma il traffico di fine stagione è quasi un monito agli amministratori di questo comune e ai loro rappresentati: a Formia o si agisce o si muore.

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