giovedì 27 agosto 2009

Gheddafi e l’Italia senza spina dorsale

 
Lidano Grassucci
Gheddafi è un dittatore, da 40 anni umilia e offende il suo stesso popolo. Ha cacciato gli italiani che vivevano lì da decenni, ha lanciato missili (ridicoli come sono le cose dei dittatori) contro Lampedusa, è il mandante di attentati terroristici, chiede all’Italia di chiedere scusa della sua storia. Ora il nostro primo ministro Berlusconi va da lui a rendergli onore. E le nostre frecce tricolori gli renderanno omaggio.
Dicono che è real politik (politica realista). Ho riversato su Berlusconi tante speranze, lui prometteva una rivoluzione liberale. Quindi mi aspettavo che agisse da liberale.
Invece? Fa il democristiano, se questo è era meglio l’originale.
Mi spiego: cosa avrebbe fatto un liberale? Quello che fece la signora Thatcher quando i fascisti argentini occuparono le Falkland, sostenendo che era una battaglia degli ultimi contro l’imperialismo inglese. Gli argomenti di tutti i dittatori, gli argomenti di Gheddafi. La signora non si mise a pietire o a chiedere scusa, inviò la flotta di Sua Maestà. Alla prima cannonata gli argentini si diedero a gambe. Lei aveva il senso dello Stato, conosceva la storia del suo paese, odiava i dittatori.
Dichiarò: “non parlo con i tiranni, loro vanno solo schiacciati”.
Noi non mandiamo la flotta, ma i nostri aerei a giocare. Noi faremo le fusa al dittatore beduino, noi ci vergogneremo della nostra storia, noi offenderemo gli eredi dei 20.000 italiani cacciati dal dittatore. Noi andremo a fare quello che non faranno gli inglesi, i francesi, andremo a onorare il tiranno. Mi sbagliavo non siamo davanti a Cavour o Giolitti, manco alla Thatcher ma a una ripetizione di Andreotti. E a me la melassa di Andreotti, la sua politica clerico-pietistica, faceva schifo. Un uomo libero non onora un dittatore, mai. La real politik è vigliaccheria semplicemente.
L’accordo di Monaco non ha fermato Hitler, gli aerei di Churchill (anche lui liberale) sì.

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