martedì 17 agosto 2010

Ciao Presidente, onore all'Italia e alla Sardegna

Lidano Grassucci
È morto il presidente Francesco Cossiga. Non è riuscito a picconare la signora in nero, neanche la sua testa dura di sardo è riuscita in questo intento. Cossiga era lontano dalla mia generazione, per noi è stato Kossiga. Aveva l'elmetto ed era tutto il contrario dello Stato molliccio, andreottiano, clericochirichettico con cui ci eravamo confrontati prima di lui noi ragazzi degli anni '70. Non nascondeva di stare dalla parte degli americani che per noi erano piu' cattivi di lui. 
Poi il tempo trasforma i rivoluzionari in pantofolai, gli eroi in campioni di boccette, gli ambiziosi in presidenti del condominio.
Diciamolo aveva ragione lui, noi non avevamo capito che la rivoluzione per essere grande aveva bisogno di un governo serio, di senso dello Stato. Lo abbiamo capito dopo e forse da generazione di bruciati. Ma lui era anche altro era sardo, anzi sassarino. Lui mi ha insegnato ad essere del posto dove nasci. Se nasci lì, sulla punta in alto della Sardegna davanti hai il mare ed il mondo è lontano devi per forza capirti, muto devi guardarti dentro. Lo avevano capito per primi quelli dell'esercito che fecero dei reggimenti di soli sassarini. Andavano a morire (piccoli, ma indomiti,"demoni" li chiamavano) come vanno a morire le mosche. 
Non morivano per la bella morte ma per l'"onore". E' questa la valentia di cui parlava Cossiga quando descriveva la sua gente. La valentia è onore, è rispetto, è dignità sopra la legge, sopra la fede, sopra tutto perché: "Sa fide nostra, no la pagat dinari aioh! dimonios! avanti forza paris. Pro l'onore de s'Italia e de Saldigna".
Morirono come mosche per l'Italia gridando "avanti Sardegna". Sono frasi tratte dall'inno di quei soldati che il nemico vedeva piccoli e "cattivi" e li chiamava demoni,"dimonius", che è il titolo dell'inno che ancora oggi gli uomini della Sassari intonano davanti al capo dello Stato, per l'Italia in sardo.
Gente così quella di Cossiga, così era Cossiga. Ora i politici urlano cose che non conoscono e non conoscono onore. Rendo onore, oggi, al mio "nemico" di ieri, perché le ragioni e i torti arrivano dopo, prima c'è la valentia, la grandezza. Cossiga è stato un grande italiano perché conosceva il mondo perché era profondamente sassarino: "China su fronte si ses sezzidu pesa! ch'es passende sa Brigata tattaresa boh! boh! e cun sa mannu sinna sa mezzus gioventude de Saldigna" . In italiano: "Abbassa la tua fronte, se sei seduto, alzati! Che sta passando questa brigata sassarina, boh, boh,con la mano benedici e segna la miglior gioventù di Sardegna". Lui era di questa gente

Ciao Presidente, anche il mio presidente e abbasso la fronte


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