martedì 8 giugno 2010

Spari sull'Appia, condannati

 Elena Ganelli
 
 
Ci sono volute sette ore di camera di consiglio per predisporre la sentenza con la quale si è chiuso il processo di primo grado per gli spari sull’Appia del 28 marzo 2008.
Erano da poco passate le 19 quando il Tribunale di Latina (presidente Parasporo, giudici a latere Chirico e Dentato) è rientrato nell’aula bunker del carcere romano di Rebibbia, dove si è svolto tutto il processo, ed ha letto la sentenza.
I magistrati hano accolto per lo più le richieste del pubblico ministero dedella Direzione distrettuale antimafia Maria Monteleone ed hanno deliberato condanne per un totale di 62 anni e otto mesi di reclusione, condanne che in qualche caso sono state addirittura superiori a quelle sollecitate dal rappresentante dell’accusa. Pasquale Noviello, che fino ad un mese fa era ancora latitante e che è stato arrestato  il 20 maggio scorso, è stato riconosciuto colpevole del tentato omicidio di France sco Cascone e condannato a 18 anni di reclusione; riconosciuti colpevoli dello stesso reato anche Agostino Ravese, condannato a 14 anni; Francesco Gara, 14 anni anche per lui contro i 12 richiesti dal pm e Vincenzo Buono, condannato a undici anni mentre l’accusa ne aveva chiesti 9. Ridimensionata in maniera consistente la posizione di Francesco Cascone che doveva rispondere del tentato omicidio di un camionista davanti al suo locale sull’Appia: l’uomo, a fronte di una richiesta del pm di 7 anni e 4 mesi, è stato condannato ad un anno e 8 mesi perchè l’accusa a suo carico è stata derubricata in minacce aggravate.  Per quanto riguarda   Antonio Esposito, accusato soltanto di spaccio di droga, è stato condanato a 4 anni mentre è stata assolta perchè il fatto non sussiste Gaiba D’Angelo (difesa dall’avvocato Angelo Farau), fidanzata di Cascone accusata di favoreggiamento. 
Il Tribu nale ha inoltre concesso la libertà vigilata a Ravese, Novielo, Bono e Gara e disposto la trasmissione degli atti alla Procura affinchè valuti la possibilità di indagare alcuni testi per le false testimonianze per gli alibi forniti ad alcuni degli imputati. Respinta  invece la richiesta del pm Monteleone di un sequestro conservatovo di una villa di proprietà di Noviello. I giudici si sono presi novanta giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza.

Nessun commento:

Posta un commento