lunedì 14 giugno 2010

Malattie Infettive a Formia

Raffaele Vallefuoco  
Nuovo affondo dell’assessore alla sanità Amato la Mura. Il medico ospedaliero, infatti, appena qualche giorno fa aveva sollevato l'opportunità di riportare il reparto di Malattie Infettive all’interno della struttura sanitaria di Formia, dopo la cancellazione dello stesso dal nosocomio di Gaeta, in seguito ai tagli dei posti letto apportati con decreto dal commissario regionale alla sanità, Renata Polverini. L’obiettivo è salvare un reparto strategico. «Il reparto Malattie Infettive – afferma La Mura – è stato impropriamente trasferito dall’Ospedale di Formia, luogo in cui era nato nel 1960, a quello di Gaeta, individuato da tempo come Presidio Territoriale di Prossimità e quindi senza possibilità di ricoveri ordinari. Tale passaggio venne motivato dal fatto che non esistevano patologie infettive sub-acute e post-acute. Quanto poi alla diminuzione del numero dei ricoveri ordinari rispetto agli standard richiesti – sottolinea l’assessore – essa rappresenta una conseguenza diretta di un veto posto dalla direttrice sanitaria sul trattamento di  patologie che in tutta Italia sono di pertinenza dei reparti di Malattie Infettive. La struttura di Gaeta oltretutto non era in grado di valutare la gravità delle condizioni cliniche dei singoli pazienti dal momento che il Di Liego non dispone di assistenza rianimatoria per l’intera giornata e durante i giorni festivi e pre-festivi. Un errore di valutazione che alla luce della nuova situazione rischia di far scomparire dal territorio provinciale un reparto necessario e indispensabile per la cura di patologie acute. Per avere un’idea più precisa sulla criticità infettiva basterebbe citare la riesarcebazione di patologie legate all’immigrazione e conseguenti alla facilità d’accesso al comprensorio attraverso i porti turistici e commerciali di Formia, Gaeta e Terracina, il nodo ferroviario di Formia, presenza di lavoratori stranieri al Mof di Fondi, campagne del casertano e Agro Pontino. La necessità d’isolamento per i pazienti affetti di infezioni legate a pandemie – rimarca La Mura – deve essere garantita e assicurata. Così come è vincolante la richiesta di consulenze e ricovero. L’elenco delle criticità potrebbe continuare all’infinito  – osserva l’assessore alla sanità – mi chiedo come sia stato possibile dirottare su Gaeta questo reparto. Adesso che il danno è stato fatto bisogna fare in modo di sanare il guasto  riportando a Formia la struttura, attrezzandola con posti letto da recuperare con la dismissione del padiglione degli ambulatori, degli uffici della direzione sanitaria e della farmacia comunale. Ci sono tutti i presupposti per rimettere in piedi al Dono Svizzero un reparto d’eccellenza come le malattie infettive garantendo l’offerta e il servizio a tutte quelle persone affette da queste patologie croniche e quindi bisognose di cure ed interventi specialistici» conclude La Mura, che non si fa mancare qualche velata punzecchiatura. Ma è chiaro che il suo intervento va in direzione di una necessaria interscambiabilità. Presupposto irrinunciabile per la tanto auspicata comprensorialità. 

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