lunedì 10 maggio 2010

TERRACINA - Nardi, uno che ci tiene a fare bella figura

Teresa Faticoni
Un gentile omaggio floreale alla signora, al bar «mi raccomando offro io», tutti a cena «siete miei ospiti». Il sindaco di Terracina è uno che alla fomra ci tiene. La sostanza è rimandata a data da destinarsi. Quando uno pensa di averne sentite di tutti i colori, Stefano Nardi sa sempre cacciare dal cappello un coniglio stupefacente. L’associazione Terracina Rialzati ha scoperto una delibera dedicata dalla giunta del prode primo cittadino, che evidentemente ci tiene a fare bella figura, alle spese di rappresentanza. Basta leggere le intenzioni: «un’attività di rappresentanza ai fini istituzionali dell’Ente determinata dalla necessità di mantenere ed accrescere il proprio prestigio mediante un fattivo ruolo nel contesto sociale». Prestigio? E che non sia una burla, ma una vera presa in giro, lo si capisce dai famosi contesti in cui il Comune vuol comparire. Si comincia dalle visite di personalità o delegazioni, italiane o straniere: «indimenticabile la figuraccia con i cantanti del coro norvegese dei Dale Mannskor, o la visita di Joel Buton, chissà lì il prestigio che fine ha fatto», è il contrappunto dell’associazione. Seguono incontri di lavoro; manifestazioni o iniziative, in cui il Comune risulti fra gli Enti organizzatori;  inaugurazioni di opere pubbliche; cerimonie e ricorrenze («indimenticabili le fatture per i coriandoli di Carnevale»). E poi un profluvio di scemenze: allestimenti, imbandieramenti, illuminazioni, addobbi floreali, impianti audiovisivi, affitto locali,  omaggi, offerte di donativi-ricordo, stampa di manifesti e inviti, servizi fotografici, inserzioni su quotidiane, «e immancabili le onoranze funebri per le quali si stabilisce un servizio completo in occasione della morte di personalità interne ed esterne all’Ente, parenti inclusi». Quando poi i galantuomini si recano fuori dal Paese essi sono per delibera autorizzati «a offrire colazioni e omaggi anche fuori sede, in occasione di missioni o viaggi, estero compreso». «Chiediamo all’amministrazione - concludono gli esponenti dell’associaizone -  se non sarebbe il caso di stabilire che queste spese di rappresentanza, visto lo stato delle finanze pubbliche, sono superflue e quindi di abolirle fino a quando non verrano erogati i servizi ai cittadini, pagati i creditori e garantita l’ordinaria amministrazione». Insomma, in città si mantiene la spazzatura fino all’emergenza, si cerca di fare cassa inondando il territorio di strisce blu, ma quando si va fuori non sia mai a fare la figura dei taccagni. Scialapopolo, tanto paga Pantalone.

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