domenica 2 maggio 2010

LE SCAMPAGNATE – La politica pontina (e non solo) vista da ‘no lavannaro - Il “CAPOLAVORO” DI FAZZONE SI CHIAMA ZAPPALA’


 Roberto Campagna

Dentro Latina, fuori Frosinone. Quindici anni ci sono voluti per battere i cugini ciociari. Da quando si elegge direttamente il presidente della Regione, ossia da quattro legislature, compresa questa, appena iniziata, guidata da Renata Polverini, i rappresentanti della Ciociaria erano sempre riusciti ad entrare nella stanza dei bottoni di via della Pisana. Al contrario dei pontini, rimasti sempre davanti all’uscio, in attesa che qualche “santo” romano aprisse loro la porta. Anche stavolta gli uomini della Capitale avrebbero fatto volentieri a meno di  farli entrare. Se non ci fosse stato Claudio Fazzone, che, forte dei 29 mila voti incassati personalmente e degli oltre 106 mila consensi conquistati complessivamente dal Popolo delle Libertà in provincia di Latina, ha fatto saltare il loro piano “imponendo” come assessore l’ex eurodeputato, Stefano Zappalà. Una mossa vincente, la sua, che l’ha portato a dama. Persa ogni speranza di agguantare per se stesso un assessorato di peso, il coordinatore provinciale del Pdl ha giocato di fino: ha ripiegato sull’ex eurodeputato e si è accontentato del turismo, una delega non proprio di prima fascia, ma di tutto rispetto. Strategica per la provincia di Latina, che ha fatto del turismo (un settore primario dell’economia locale) una delle bandiere del suo sviluppo futuro. Il senatore di Fondi, come al solito, ha giocato senza mai scoprire le carte, utilizzando la candidatura di Gina Cetrone come “specchietto per le allodole“. Il nome della Cetrone, eletta nel listino, era circolato insistentemente per parecchi giorni come probabile assessore all’Ambiente. Lei, insieme allo stesso Zappalà e a Pino Simeone, capo di gabinetto del presidente della Provincia, faceva parte delle terna che Fazzone aveva presentato alla Polverini. Un’altra fava, poi, il senatore di Fondi prende con il piccione-Zappalà: elimina o rafforza l’ex europarlamentare  nella corsa alla successione del sindaco di Latina. Vedremo in futuro su quale di queste due ipotesi ha puntato. Per la corsa alla successione di Zaccheo lo stesso Zappalà si è già autocandidato. Ai ciociari, stavolta, dovrebbe toccare la presidenza del Consiglio regionale, carica che Fazzone aveva ricoperto sotto la giunta Storace. Perduta, quindi, anche questa poltrona, al coordinatore provinciale del Pdl non resterà che lasciare lo scranno in via della Pisana per mantenere quello del Senato. Quando lo farà, il suo posto verrà preso da Romolo Del Balzo. E una volta “sistemato” anche quest’ultimo, avrà definitivamente fatto quadrare il cerchio. Insomma, dalla partita delle Regionali Fazzone esce abbastanza rafforzato. Anche alla provincia di Latina è andata bene: sette consiglieri, un assessore e tutti gli altri incarichi che verranno, compresa qualche presidenza di commissione. Al conto manca l’assessorato, dato per certo, di Aldo Forte, ma il suo partito, l’Udc, ha deciso di appoggiare esternamente la Polverini. Non è, però, ancora tutto perso: la presidente della Regione ha lasciato due poltrone libere proprio per gli uomini di Casini. Intanto, accontentiamoci.                            

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