giovedì 22 aprile 2010

L'ARCINORMALE - Se fossi Dio, tacerei

Lidano Grassucci 
 
Mi occupo, di tanto in tanto, di cose di Fede non avendone il dono. Ma ieri Marcello Caliman ha fatto, su queste colonne, delle considerazioni che mi spingono a scrivere. Marcello è credente, è diacono, e segue per la curia di Gaeta i rapporti con la comunicazione. In un passo Marcello dice, parliamo della tragedia di Ventotene di due ragazze di 13 anni morte sotto un masso: “Dio era sotto quel masso”. Poi “Da sei milioni di ebrei trucidati, è rinato lo Stato di Israele dopo 2000 anni”.
Non conosco Dio ma se Dio era lì sotto, sotto il tufo non è un Dio umano. Marcello hai visto mai gli occhi di una ragazza di 14 anni? Ha voglia di vivere, di innamorarsi, di piangere per amore, di giocare, di soffrire. E’ piena di sogni. Li hai mai guardati, non da prete, ma da uomo. Se il tuo Dio c’è non poteva stare lì sotto, non poteva non agire. Dei sei milioni di ebrei uccisi da cani arrabbiati e dai loro servi c’erano bambini che volevano giocare e diventare grandi, volevano scoprire che significa vivere. Sono morti e non sono morti di meno, caro Marcello, perché è nato lo stato di Israele. Se Dio c’era, doveva fermare i cani assassini, nessun disegno giustifica la morte di un bimbo, nessuno. Dio non c’era sotto quel sasso a Ventotene, come non c’è nella testa di quei preti islamici che in Nigeria vietano alle donne di far somministrare il vaccino antipolio ai loro bimbi e 123 di quei bimbi sono stati condannati a vivere paralizzati. No, lasciate stare ‘sta roba. Io, caro Marcello, credo nell’umano e il Dio delle religioni spesso dimentica, semplicemente, di essere umano. Piango umanamente quelle bimbe pensando alle donne che non saranno mai, ai sogni che non realizzeranno mai, agli amori che non avranno, al loro cuore piangente per amori perduti in attesa dei prossimi.
No, caro Marcello Dio non c’era lì, non c’era con i figli di Israele, non c’è nella vita dei 123 bimbi nigeriani offesi dalla polio. E non c’è disegno giusto che non sia umano, e un disegno che prevede la morte di due ragazze di 13 anni è, comunque, un disegno non umano.
Questo, caro Marcello ti dovevo da uomo, da laico e da credente in quella cosa che la mia gente mi ha insegnato non la Fede ma la pietà, il rispetto dell’umano, e mi hanno raccontato di un Dio umanissimo che piangeva accanto agli ultimi. Il mio Dio, caro Marcello, se ci fosse si starebbe vergognando dell’ingiusto e non avrebbe la forza di guardare negli occhi le mamme delle due bimbe. Se io fossi Dio mi vergognerei della mia impotenza.  

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