lunedì 19 aprile 2010

LA VIPERA - COME THELMA & LOUISE

aemme

Ci sono momenti nella vita di ciascuno in cui regna, sovrana, come indisturbata, una gran confusione, dubbi su ciò che si è, su ciò che si fa e su come lo si fa. Ci sono momenti nella vita dove la confusione non consente nessuna “analisi logica” e schietta di situazioni che ci girano intorno e si attorcigliano nella testa come un serpente anaconda, impedendoci di vedere, fosse pure anche attraverso un cristallo, quanto c’è da vedere. E allora ogni passo che facciamo può essere sbagliato, ci si può ritorcere contro, come un boomerang, e inevitabilmente, fare male. Non sono frequenti fortunatamente ma quando ci sono bisogna essere in grado di trovare l’angolazione giusta da cui iniziare a capire. Non è facile neanche questo, perché, se la confusione è grande non si è in grado di agire correttamente. Però tutto ha tempo e fasi, come in amore: l’innamoramento, che ti fa sembrare quella persona la migliore del mondo, pure se la guardi al rovescio, pure se dice sciocchezze. Anche se ci sono poi persone sempre molto critiche, vigili a se stesse, come me, che questa fase non la potranno vivere mai, al massimo un piccolo sconto dovuto all’affezione galoppante. Poi tutto comincia a diventare normalità, qualcuno si sente addirittura soffocato dalle troppe richieste di attenzioni, altri ne elargiscono così tante da rendersi, come dire, un po’ sciocchi ai loro stessi occhi. E infine, la verità. Superate queste due fasi e chili di parole, c’è il bivio. Grande, netto: la strada che si sceglierà deciderà il futuro di quella storia. Perché quel bivio esiste: prendersi o lasciarsi. La confusione genera confusione e istiga comportamenti particolari, strani, cui non siamo abituati. Eppure la soluzione, la verità è palese. Dice un caro amico che “le parole regalano sensazioni, nel momento in cui si ascoltano. Poi devono corrispondere fatti, altrimenti le sensazioni vanno inevitabilmente via”. In altre parole: ci possono pure raccontare di volerci portare sulla luna, ma se poi non hanno avuto il tempo nemmeno di comprare un deltaplano, che serve? Le parole, come spesso succede hanno una valenza limitata e se non trovano riscontro nella realtà, allora, è tutto un bluff. Cara amica mia, lo dico, lo scrivo, te lo scrivo, perché tu capisca che la sofferenza in amore non deve esistere: mai così. Mai nessun uomo, fosse pure George Clooney, merita il dispiacere che senti, che provi. Lo abbiamo sempre detto quando pensavamo di essere imbattibili, nessuno avrebbe mai modificato una virgola di come siamo. Quando ci sentivamo ( e ci chiamavamo Thelma & Louise), forti per affrontare le tempeste più violente. E lo abbiamo fatto, insieme. Ora, è tempo di riappropriarsi della nostra bella testa. Io, ci sono. E come sempre, ce la faremo. Il tuo sorriso, bello come sempre, mi dice che già molto è alle tue spalle.    

chevipera@libero.it

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