mercoledì 21 aprile 2010

Formia - Le istanze di Santa Croce



Raffaele Vallefuoco  
Attenzione e nuovi interventi. Lo chiede da mesi a gran voce il Comitato Santa Croce, sodalizio che nasce dalle ceneri dell'ormai estinta circoscrizione e che oggi accoglie centinaia di aderenti. Almeno tre i punti sui quali si battono. Ma andiamo per ordine. La prima situazione è legata all'attraversamento stradale sul Rio Santa Croce che insiste sulla via nazionale Appia. «Stiamo parlando di un passaggio pericoloso - ci spiega Antonio Morlando, presidente del Comitato - perché è privo di marciapiedi e protezioni per i pedoni che percorrono questo tratto di strada. Qualche anno fa - incalza - prima che la circoscrizione fosse smantellata trasmettemmo a via Costa un odg attraverso il quale informavamo la Provincia circa la pericolosità di questo tratto viario. Ma da allora niente. L'ente ha avuto attenzione verso altri quartieri - ammette - ma finora per la nostra periferia ancora non è stato fatto niente». Ad affiancare il presidente del Comitato Santa Croce c'è Leonardo Saltarelli, membro del sodalizio, il quale ricostruisce, con lucida mente storica, i progetti che nell'80 erano stati predisposti per la zona. «Nel 1982 è stato realizzato il marciapiede lato monte. Si trattava della prima tranche dei lavori da realizzare. Ma con la caduta dell'amministrazione il progetto è andato in fumo». Oggi, però, chiedono un grigliato pedonale che corra parallelo alla strada, mettendo al sicuro i pedoni che passano sull’Appia. Una necessità, affermano. I residenti, infatti, vivono uno strano senso di disagio. «è come se il quartiere fosse diviso da un muro» ci spiegano i rappresentanti del Comitato. «Abbiamo un'intera comunità insofferente che non può raggiungere agevolmente la Chiesa di Santa Croce o il supermercato vicino casa». Una barriera invisibile che si chiama paura. Stessa situazione, poi, per l'altro versante di Santa Croce. Il raccordo stradale, che attraversa la zona per raggiungere Cassino, vive lo stesso deficit di sicurezza. Al di sotto del ponte ferroviario non esiste alcuna protezione per i numerosi passanti che transitano. Eppure un'intero quartiere attraversa quel fazzoletto di via. «Una situazione al limite e di vero abbandono - denunciano - anche le strisce pedonali sono sbiadite» ci fanno notare, mentre una donna anziana attraversa con difficoltà la strada. Quindi, l'ultimo problema che pongono all'attenzione delle istituzioni riguarda direttamente la viabilità veicolare. In particolare osservano che «l'ingresso della strada di servizio della nazionale Appia costituisce un motivo di grave preoccupazione. L'immissione sull'Appia delle auto è troppo pericoloso sia per lo scarso grado di visibilità che hanno gli automobilisti che per la velocità con la quale viene percorsa l'arteria. Servirebbe un divieto che prescriva di non utilizzare quel passaggio per immettersi sulla strada. Per garantire sicurezza al quartiere - spiegano in chiusura i due rappresentanti - serve la rotonda tanto invocata. Seppur ufficialmente non abbiamo ancora niente, la Provincia sembra aver recepito l'istanza» spiegano fiduciosi. 

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