giovedì 25 marzo 2010

VIPERA ED EMMA, PARI SIAMO.

Io, come Emma. Fino ad oggi la mia simpatia per la candidata del Pd era limitata al fatto che porta un nome bellissimo, che adoro e che metto in qualunque racconto scrivo. Un nome che se avessi avuto la fortuna di avere una figlia femmina l’avrei chiamata così: Emma. Inusuale, classico, breve, elegante. Un nome che, se fosse mai nata, nel tempo lei avrebbe saputo valorizzare, ne sono certa. Ma così non è andata. Solo maschi, a casa mia, ahimè. Oggi leggendo un giornale trovo che al contrario a lei è stato affibbiato il mio di nome. L’hanno chiamata Vipera! Non volevo crederci ma padre Livio Fanzaga, il sacerdote e direttore di Radio Maria ( chi non conosce l’emittente radiofonica cattolica più nota in Italia) la chiama “signorina vipera”. Il garbo e la classe non riescono proprio a farla da padroni, neanche in questa turbolenta campagna elettorale che si è svolta senza esclusione di colpi. Infatti dopo i colpi bassi al Partito della vipera in questione (fortunatamente non sono io) da parte del cardinale Bagnasco, ecco la mazzata finale, così, giusto per non fare capire per chi protende la Chiesa, in questa consultazione elettorale. Definisce così, la Emma nazionale, con un appellativo che tanto gentile non sembra essere. Da ricordare che nelle Sacre Scritture (ma anche nella credenza popolare) il serpente ( una vipera maschio) è la personificazione del male, del demonio, che la Madonna (il bene) schiaccia con il piede perché vuole prendergli il Bambino che porta sul grembo. Che metafora padre Fanzaga! Lui, che ha a cuore il tema del demonio e di come nella vita di ciascuno il demonio possa palesarsi, non trova altro modo. Deformazione professionale. Come dimenticare gli slogan della manifestazione di Roma del Partito della Libertà? ”Il bene vince contro il male”e “l’amore vince contro l’odio”? Finalmente adesso capisco, dopo questa precisazione, chi è il bene e chi il male. Più indicazione di voto di così non avrebbe potuto, lui che annunciò dai microfoni della sua radio che il terremoto in Abruzzo l’aveva voluto il Signore. Doppia entrata a gamba tesa: l’altro ieri, una ieri. Da cartellino rosso. Fortuna che mancano solo due giorni alla fine di questa che ricordo come la peggiore e più scorretta campagna elettorale. Speriamo che non si ribatta con le recentissime ennesime accuse di pedofilia contro 200 bambini sordi. Ed il caso Elisa Claps. Sarebbe troppo facile. Basterebbe fare qualcosa che non si fa ormai più: meditare. Se a qualcuno fosse rimasto qualche dubbio …
chevipera@libero.it

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