Forse qualcuno stava «a magna’ un panino» e non si era accorto che attaccare manifesti abusivi è la prima forma di illegalità che passa sottotraccia. Forse la legalità sta diventando una parolaccia. Forse ci stiamo abituando davvero al peggio, e chi si indigna sarà presto costretto a ritirarsi nella lotta clandestina sui monti. I fatti: sei residenti dei quartieri Q4 e Q5, dell’associazione Quartieri connessi e del sito q4q5.it, armati di “pericoloso” tagliarami telescopico, ieri mattina hanno tentato di rimuovere i manifesti dei candidati alle elezioni regionali affissi irregolarmente su cabine dell’Enel, pensiline delle fermate dei bus, pali della luce. L’iniziativa è stata bruscamente interrotta da alcune non meglio indentificate persone che con fare spiccio sono scesi da due auto e hanno «diffidato» i sei dal gesto. A questi si sono uniti anche due vigili urbani (chiamati da chi ancora non si è capito) che hanno identificato i sei dell’associazione e non i “difensori dell’illegalità”. La denuncia, sul sito www.q4q5.it è di quelle che fanno male al vivere civile. «Siamo sconcertati, per non dire esterrefatti, di fronte a comportamenti che definire legali sarebbe una grande forzatura, soprattutto quando vengono anche da chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole e difendere i cittadini onesti e corretti, che spendono il loro tempo a cercare di migliorare il decoro dei quartieri dove vivono». Una situazione che se non fosse drammatica sarebbe grottesca. Perchè il bene comune non è sentito come di tutti, ma come proprio. «Andremo avanti - dicono da Quartieri connessi -, se sarà necessario spoergeremo denuncia anche nei confronti delle istituzioni che ometteranno di compiere il proprio dovere; ci appelleremo al Prefetto, faremo esposti alla Procura della Repubblica e, per quello che potrà servire in questa città addormentata, svergogneremo quanti non faranno rimuovere in breve tempo (..non dopo le elezioni) i loro manifesti illegali. E nessuno ci venga a dire che sono ben altri e più gravi i problemi di questa città: noi lo sappiamo benissimo. Intervengano quanti ne hanno il potere a debellare le illegalità più “gravi”, se sono in grado di farlo intanto garantiscano il “minimo sindacale”». Sic.
domenica 14 marzo 2010
LATINA - Manifesti abusivi che diventano "legali"
Teresa Faticoni
Forse qualcuno stava «a magna’ un panino» e non si era accorto che attaccare manifesti abusivi è la prima forma di illegalità che passa sottotraccia. Forse la legalità sta diventando una parolaccia. Forse ci stiamo abituando davvero al peggio, e chi si indigna sarà presto costretto a ritirarsi nella lotta clandestina sui monti. I fatti: sei residenti dei quartieri Q4 e Q5, dell’associazione Quartieri connessi e del sito q4q5.it, armati di “pericoloso” tagliarami telescopico, ieri mattina hanno tentato di rimuovere i manifesti dei candidati alle elezioni regionali affissi irregolarmente su cabine dell’Enel, pensiline delle fermate dei bus, pali della luce. L’iniziativa è stata bruscamente interrotta da alcune non meglio indentificate persone che con fare spiccio sono scesi da due auto e hanno «diffidato» i sei dal gesto. A questi si sono uniti anche due vigili urbani (chiamati da chi ancora non si è capito) che hanno identificato i sei dell’associazione e non i “difensori dell’illegalità”. La denuncia, sul sito www.q4q5.it è di quelle che fanno male al vivere civile. «Siamo sconcertati, per non dire esterrefatti, di fronte a comportamenti che definire legali sarebbe una grande forzatura, soprattutto quando vengono anche da chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole e difendere i cittadini onesti e corretti, che spendono il loro tempo a cercare di migliorare il decoro dei quartieri dove vivono». Una situazione che se non fosse drammatica sarebbe grottesca. Perchè il bene comune non è sentito come di tutti, ma come proprio. «Andremo avanti - dicono da Quartieri connessi -, se sarà necessario spoergeremo denuncia anche nei confronti delle istituzioni che ometteranno di compiere il proprio dovere; ci appelleremo al Prefetto, faremo esposti alla Procura della Repubblica e, per quello che potrà servire in questa città addormentata, svergogneremo quanti non faranno rimuovere in breve tempo (..non dopo le elezioni) i loro manifesti illegali. E nessuno ci venga a dire che sono ben altri e più gravi i problemi di questa città: noi lo sappiamo benissimo. Intervengano quanti ne hanno il potere a debellare le illegalità più “gravi”, se sono in grado di farlo intanto garantiscano il “minimo sindacale”». Sic.
Forse qualcuno stava «a magna’ un panino» e non si era accorto che attaccare manifesti abusivi è la prima forma di illegalità che passa sottotraccia. Forse la legalità sta diventando una parolaccia. Forse ci stiamo abituando davvero al peggio, e chi si indigna sarà presto costretto a ritirarsi nella lotta clandestina sui monti. I fatti: sei residenti dei quartieri Q4 e Q5, dell’associazione Quartieri connessi e del sito q4q5.it, armati di “pericoloso” tagliarami telescopico, ieri mattina hanno tentato di rimuovere i manifesti dei candidati alle elezioni regionali affissi irregolarmente su cabine dell’Enel, pensiline delle fermate dei bus, pali della luce. L’iniziativa è stata bruscamente interrotta da alcune non meglio indentificate persone che con fare spiccio sono scesi da due auto e hanno «diffidato» i sei dal gesto. A questi si sono uniti anche due vigili urbani (chiamati da chi ancora non si è capito) che hanno identificato i sei dell’associazione e non i “difensori dell’illegalità”. La denuncia, sul sito www.q4q5.it è di quelle che fanno male al vivere civile. «Siamo sconcertati, per non dire esterrefatti, di fronte a comportamenti che definire legali sarebbe una grande forzatura, soprattutto quando vengono anche da chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole e difendere i cittadini onesti e corretti, che spendono il loro tempo a cercare di migliorare il decoro dei quartieri dove vivono». Una situazione che se non fosse drammatica sarebbe grottesca. Perchè il bene comune non è sentito come di tutti, ma come proprio. «Andremo avanti - dicono da Quartieri connessi -, se sarà necessario spoergeremo denuncia anche nei confronti delle istituzioni che ometteranno di compiere il proprio dovere; ci appelleremo al Prefetto, faremo esposti alla Procura della Repubblica e, per quello che potrà servire in questa città addormentata, svergogneremo quanti non faranno rimuovere in breve tempo (..non dopo le elezioni) i loro manifesti illegali. E nessuno ci venga a dire che sono ben altri e più gravi i problemi di questa città: noi lo sappiamo benissimo. Intervengano quanti ne hanno il potere a debellare le illegalità più “gravi”, se sono in grado di farlo intanto garantiscano il “minimo sindacale”». Sic.
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