venerdì 19 marzo 2010

Latina - Consorzio agrario, quale futuro?

Teresa Faticoni
«Non si può pensare che dopo tutta la vicenda che ha investito il Consorzio agrario gli unici che debbano pagare gabella siano i lavoratori. Se il Consorzio è in questa drammatica situazione la responsabilità è da ricercare altrove». Eugenio Siracusa, segretario provinciale della Flai Cgil, va dritto al punto nel day after la conferenza stampa in cui il commissario liquidatore ha snocciolato i numeri del profondo rosso del bilancio del’ente. Roberto Aloisio ha dichiarato l’apertura della cassa integrazione per diciotto dipendenti. Ma si è detto disponibile a trattare per vedere se il numero può scendere. «Non se ne va nessuno se non c’è un percorso di ammortizzatori sociali che garantisca tutti», dice Siracusa che continua incessantemente da mesi a chiedere se, come e con quali risorse il Consorzio resterà in piedi. Aloisio ha annunciato la sua volontà di rilancio dell’ente, dopo una verifica delle carte precedenti. Ma quei 30 milioni e passa di debiti come saranno risanati? Di questi uno è anche verso i lavoratori che sono stati messi in mobilità nei mesi scorsi, molti dei quali approfittarono di uno scivolo per la pensione. Queste persone sono ancora in attesa dell’incentivo all’esodo e del tfr. Per quanto attiene ai possibili cassintegrati Aloisio aveva asserito che era un modo per dare tempo a lui di rimettere in piedi il dissesto (anche mettendo in vendita una parte del patrimonio immobiliare, considerato che molta parte dei crediti del Consorzio non risultano essere esigibili) non troncando il rapporto di lavoro. I sindacati però non tornano indietro da un punto: la rotazione. Il disagio va spalmato su tutto il personale e non può gravare su poche persone, sempre le stesse. «Ha avuto l’ok all’esercizio provvisorio - conclude Siracusa -  vorremo capire da qui a qualche tempo come intende rendere di nuovo operativo il Consorzio». Intanto adesso la vertenza si sposta in Regione Lazio.

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