domenica 21 febbraio 2010

L'ARCINORMALE - Polli generazionali




Lidano Grassucci


“Sicuramente la sanità”, “sicuramente il lavoro”. “Sicuramente”. La Polverini vuole diventare presidente del Lazio rassicurandomi, dandomi certezze. La Bonino dice di essere una “Bella idea”. Le guardo, la prima sorride inespressiva, la seconda astuta. Le guardo, ma che ho a che fare io con questo? In giro tutti vogliono tutelarmi accusando i candidati avversari di essere “non onesti”, nascondendo le proprie disonestà. Travaglio l’ipermoralista scrive una lettera offesissimo perché quelli di Libero e de Il Giornale hanno fatto illazioni sulle sue frequentazioni, hanno espresso dubbi sui suoi comportamenti. E resto stupito. Candidano l’iperlibertaria Emma Bonino alla presidenza della Regione e considerano “in candidabili” gli avversari “sospettati”. Metto insieme tutte queste cose poi penso a quello che diceva Mario Mellacina ospite di “Chiacchiere e paccheri” a Tele Etere giovedì scorso: “sognavamo un mondo migliore, invece…”
Poi: “lo volevamo giusto questo mondo, invece…”. Invece siamo qui “normalizzati”, meglio grigi a guardare manifesti inespressivi. Noi “se questa è la pace che voi volete, vogliamo la guerra. Vogliamo vedervi finir sottoterra”. Cantavamo così ed ora quella mi dice che “sicuramente”, e l’altra che è “una bella idea”. La sicurezza fa schifo, la sicurezza è piccolo borghese, mediocre, nega il cambiamento. E le belle idee? Non sono la faccia di una donna ma, e qui “ricito” Mellacina: “sono un sogno”.
Ecco questa roba non mi fa sognare, non mi fa immaginare alcun domani. Il sogno, per dirla alla Gaber “si è come rattrappito, come un uccello che non ha più l’idea del volo”.
Onesto-disonesto, sicuro-insicuro, non sono dicotomie del nostri sogni. Che triste che fine, dovevamo volare come rapaci siamo diventati polli voraci con il culo così pesante che il volo ci è inibito anche in fantasia. A destra, gli eredi di Mellacina, sono “sicuri”, i miei hanno “belle idee”.  Abbiamo perso, una generazione che ha perso, e non ci sono più sogni.
Chi voterete? Non lo so, chi ci fa più comodo, ormai grassi borghesi senza sogni.

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