venerdì 5 febbraio 2010

L'ARCINORMALE - Le ipocrisie di Maroni




Lidano Grassucci

Maroni se la prende con Cusani, ed il titolo è grosso. Come se Maroni fosse il Papa in tempo di scomuniche. Come se Maroni fosse la cassazione dell’etica politica. Maroni è un federalista (o secessionista?) uno che odia Roma e il centralismo. Uno che se arriva un romano e dice che a Varese non si lavano, si incazza e minaccia di passare con il Canton Ticino.
I varesini insorgono come un sol uomo per ricordare le virtu igieniche della comunità e giu’ con “Roma ladrona”.
Ora Maroni, che è federalista, per Latina è colonialista è come il vicerè britannico in India spiega agli indu’ come campare civile.
Cusani cosa ha detto? Quello che Maroni avrebbe detto davanti ad accuse generiche, fumose, inutili, retoriche, politicamente corrette verso la propri gente.
Ma Cusani non puo’. Tosi, il sindaco di Verona, si è arrabbiato con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ed ha fatto togliere la sua immagine dagli edifici comunali. “E’ comunista”, tuonava Il Tosi.
Ieri si è ricreduto ed ha rimesso la faccia del presidente al muro. Perché lo ha fatto? Per difendere, sbagliando, la sua gente e la sua parte politica. Perché Cusani non ha lo stesso diritto? Caro Maroni quelli sopra il Po possono contestare il centralismo, quelli sotto no, e quelli di Sperlonga meno?
Lei, caro Maroni, è ministro della Repubblica una e indivisibile, quando va sul Po a invocare la Padania che non è meno fantastica della mia Lepinia, cosa rivendica? Lei rivendica la libertà di dire la sua, perché per Cusani non vale rispetto al Prefetto?
Caro ministro la doppia morale, quel che vale per gli altri è esentato per me, è un vecchio esercizio da preti poco si addice con i celti e il Dio Po. Sia serio e riconosca a Cusani quel che ha rivendicato per lei, per Tosi, per Bossi. Il prefetto si puo’ criticare (i suoi, caro Maroni, hanno fatto di piu’ li hanno sfrattati i prefetti), il ministro si puo’ criticare (Tosi lo ha fatto con il Presidente della repubblica). Quindi credo sia il caso che lei taccia, per la sua dignità, per quella della sua Lega e per non offendere la nostra intelligenza di uomini liberi. Sto con Cusani come starei con lei se venisse uno da Sperlonga a Varese a spiegare che lì sono tutti mafiosi. Allo stesso modo.
  

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